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Il Napoli batte la Fiorentina, i propri fantasmi, i complottisti e ora vede la Champions

2-0. Apre un rigore che Insigne prima sbaglia e poi segna. Napoli solido alla partita clou. Ha quasi raggiunto l’obiettivo anche da separati in casa: prova di maturità per tutti

Il Napoli batte la Fiorentina, i propri fantasmi, i complottisti e ora vede la Champions

Il Napoli ha battuto la Fiorentina, si è portato a un passo dalla Champions (dovrà battere il Verona) e ha respinto l’esercito dei complottisti che tanto non saranno mai battuti: si autorigenereranno all’infinito. Il Napoli ha vinto 2-0 al termine di una partita molto nervosa, fortemente condizionata dal pessimo arbitraggio di ieri di Calvarese che in Juventus-Inter ha commesso errori che in genere un direttore di gara spalma su una intera carriera.

Il Napoli è ora quindi a una partita dal coronamento della rimonta che potrebbe consentire alla squadra di giocare la prossima Champions. Traguardo importante per Gattuso che lo ha raggiunto per la prima volta in carriera e che ha dimostrato di aver saputo superare il periodo di grande confusione dello scorso inverno. La squadra ha giocato un ottime girone di ritorno, è seconda a pari merito con l’Atalanta. Si è rivelata giusta la decisione di De Laurentiis di non anticipare il cambio di allenatore a campionato corso. Il silenzio stampa è stato un passaggio importante, ha evitato in utili e controproducenti dispersioni di energia.

È stata una situazione che probabilmente ha portato alla crescita di tutti. Riuscire ad andare avanti in condizioni ambientali precarie, è un segnale di maturità. Così come è stata una prova di maturità la partita giocata oggi dal Napoli che generalmente nei momenti clou mostrava sempre le proprie debolezze. Oggi non è successo e bisogna riconoscerlo a Gattuso. L’allenatore ha finalmente evitato di dare la caccia a inesistenti fantasmi e/o nemici. Il Napoli non ha perduto mai la concentrazione. Il presidente ha avuto i suoi meriti, ha saputo agire con calma, senza lasciarsi trascinare dagli eventi né dall’impulsività. La Champions, che ancora non è aritmetica, è un traguardo importante anche e soprattutto per il club, nella speranza – non fortemente radicata in noi – che l’Europa non venga accantonata alle prime difficoltà in campionato. Nei bilanci di fine anno, non va dimenticata l’eliminazione in Europa League col modesto Granada né il ritorno di concetti calcisticamente obsoleti quale quello della settimana tipo. Sta a De Laurentiis decidere quale impronta vorrà dare al Napoli nei prossimi anni.

Torniamo alla partita. È stata molto nervosa. Ben giocata dal Napoli che stavolta ha giocato come si deve il match decisivo  Ben arbitrata da Abisso che ha compreso subito di aver un compito non semplice. Ha fischiato con puntualità, non ha lasciato correre nulla. Ha concesso al Napoli un rigore che per il regolamento di oggi c’è. Noi auspichiamo che si possa presto tornare a uno sport simile a quello che abbiamo conosciuto tanto tempo. Abisso è andato al Var e ha fischiato il rigore per la maglia tirata da Milenkovic a Rrahmani. Non avrebbe potuto fare altrimenti visto il rigore fischiato da Calvarese a Cuadrado. Il rigore lo ha calciato Insigne. Ovviamente non era un rigore come gli altri e infatti Lorenzo se l’è fatto parare da Terracciano ma sulla respinta è stato bravo a segnare. Il Napoli ha meritato la vittoria. Ha colpito una traversa con Insigne nel primo tempo, ha colpito un palo ancora con il capitano nella ripresa. Poi, è arrivato il 2-0 di Zielinski su bella azione avviata da Osimhen (autore di una splendida prestazione, ha mostrato grandi qualità).

Mancano ancora novanta minuti, dopodiché con ogni probabilità conosceremo il prossimo allenatore del Napoli e capiremo anche l’indirizzo tecnico del club. Dei complottisti abbiamo detto, sono come gli zombie: immortali. Andrebbe fatto un ragionamento sul calcio italiano. L’arbitraggio di ieri di Calvarese è quanto di peggio si sia visto sui nostri campi da molti anni. Il nuovo designatore Trentalange aveva annunciato che il suo corso sarebbe stato caratterizzato da trasparenza. Invece questa trasparenza non si è vista.

 

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