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Nagelsmann, “Mister 25 milioni”: «Tanti giocatori costano di più, qual è il problema?»

Si racconta supertifoso del Bayern: «Da piccolo pensavo che Matthäus si chiamasse Lotoma Thäus, volevo la maglietta ma mi dissero che Lotoma non esisteva…»

Nagelsmann, “Mister 25 milioni”: «Tanti giocatori costano di più, qual è il problema?»

La storia di Julian Nagelsmann al Bayern Monaco è di quelle che piacciono un sacco ai media. L’allenatore rampante che si sfila dal Lipsia per andare ad allenare la sua squadra del cuore a soli 33 anni, il trasferimento più caro della storia di tutti gli allenatori, un paio di aneddoti niente male sulla passione per il Bayern e una conferenza stampa non banale.

Nagelsmann è nato 50 chilometri da Monaco, e si sempre detto tifoso del Bayern. Ha raccontato più volte che da piccolo dormiva tra lenzuola col logo del club bavarese, e per prendere sonno si faceva raccontare le storie della mitica squadra che fra il 1974 e il 1976 vinse per tre volte di fila la Coppa dei Campioni. Che amava Beckenbauer, Gerd Müller e Rummenigge (che adesso diventa suo datore di lavoro).

Ero convinto che Lothar Matthäus si chiamasse Lotoma di nome e Thäus di cognome. Chiamai il negozio del Bayern per farmi fare la maglia di Lotoma, ma mi dissero che non esisteva. Mio fratello mi spiegò il malinteso…”.

Nel 2017 fu fotografato in tribuna mentre assisteva vestito di rosso a una partita del Bayern.

Ora dice che ha “cercato” di essere leale con i suoi ormi ex giocatori e che non ha intenzione di noleggiare un van per portarseli a Monaco con lui.

“Ho cercato di essere leale con i miei giocatori, non credo che siano molto arrabbiati con me. Non ho la coscienza sporca. Indipendentemente dal fatto che ogni addio è triste, credo che la mia decisione sia comprensibile. Non ho grandi preoccupazioni o paure di quel che vado ad affrontare. Per il momento dormo ancora serenamente”.

Dice anche che la trattativa è stata “rapido e indolore”. E che le tensioni tra Flick e il direttore sportivo Salihamidzic non gli interessano:

“Mia mamma, già quando andavo all’asilo, mi diceva sempre che se due bambini litigavano io non ci dovevo metter becco”.

E sui 25 milioni di euro pagati per averlo, dice:

“Fondamentalmente, non ho paura di una tassa di trasferimento. Ci sono molti giocatori che costano molto di più e devono affrontare la pressione, e comportarsi bene. Lo stesso vale per me

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