ilNapolista

Liverpool in crisi, i proprietari americani accusati di “papponismo”

I tifosi dicono che la crisi di risultati è dovuta al mancato intervento sul mercato dopo gli infortuni dei difensori centrali

Liverpool in crisi, i proprietari americani accusati di “papponismo”

Jurgen Klopp ha il pieno sostegno dei proprietari americani del Liverpool. E’ il punto messo nero su bianco dal Fenway Sports Group, la società madre che possiede i Reds (e svariate altre cose, tipo i Boston Red Sox, gloriosa franchigia del  baseball USA), per dare solidità ad una squadra in crisi totale, con un record di sei sconfitte interne consecutive.

Ma proprio loro, i proprietari, sono accusati di… “papponismo”. Un neologismo intraducibile in Inghilterra, ma il senso è esattamente quello: secondo il Telegraph gli viene imputata la campagna acquisti deficitaria, al netto di infortuni molto pesanti che avrebbero eroso le solidissime basi difensive di quella che era la migliore squadra d’Europa.

I proprietari del Liverpool vedono gli ultimi due mesi come un’anomalia che interrompe cinque anni di progressi spettacolari, in conseguenza di una stagione contaminata da numerosi fattori esterni. Ma i tifosi invece mettono proprio loro sul banco degli imputati, per come hanno gestito il mercato: non sono riusciti a reagire rapidamente tappando la falla creata dagli infortuni a lungo termine di Virgil van Dijk, Joe Gomez e Joel Matip.

Il Liverpool ha comprato due centrali, Ozan Kabak dallo Schalke e Ben Davies dal Preston North End. Troppo poco per la critica. I proprietari sono fermamente convinti di aver reinvestito il più possibile nella squadra, mentre vengono accusati di non averlo fatto abbastanza.

C’è da dire che in estate il Liverpool ha ingaggiato Thiago Alcantara, Diogo Jota e il terzino sinistro Kostas Tsimikas. Ma il “papponismo” funziona uguale, a tutte le latitudini.

Lo stesso Klopp ha difeso la squadra e le strategie di mercato: “Ricostruire? No. Che cos’è esattamente la “ricostruzione”? Ricostruire significa 10 fuori, e 10 nuovi? Non credo che sia il momento per una massiccia ricostruzione. Faremo piccoli aggiustamenti. Cercando di reagire alla situazione ma allo stesso tempo di pianificare il futuro”.

ilnapolista © riproduzione riservata