Zazzaroni: “solo in Italia le eliminazioni europee vengono considerate una liberazione”
Sul Corsport: “Non si registrano atteggiamenti analoghi negli altri tre Paesi top dove anche la stampa evita di favorire discorsi consolatori”

Sul Corriere dello Sport il direttore Ivan Zazzaroni scrive un editoriale interessante e condivisibile sulla condizione del calcio italiano che è uscito piuttosto malconcio sia dall’andata degli ottavi di Champions sia da quella di Europa League. Perché a Lazio e Atalanta, che hanno affrontato Bayern e Real Madrid, va aggiunta la Juventus che ha perso 2-1 in casa del Porto. Così come va ricordato il 2-2 del Milan a Belgrado contro la Stella Rossa e la sconfitta 2-0 del Napoli a Granada che è nono nella Liga.
Zazzaroni si sofferma anche sui presunti torti arbitrali subiti dalle italiane in Champions ma è un altro l’aspetto che ci ha particolarmente colpito e cioè la riflessione sulla pratica tutta italiana di quasi gioire alle eliminazioni europee.
Ogni anno le nostre squadre-guida allestiscono organici di 25 giocatori, e anche di più, per affrontare ambiziosamente le tre competizioni e al tempo stesso centrare l’obiettivo qualificazione alla Champions successiva, ma quando non superano la fase a gironi, dopo l’iniziale scoramento e la valanga di guano che si abbatte su tutti i protagonisti, incoraggiano quella sorta di condivisione del dolore che porta a indicarle “finalmente libere” di puntare allo scudetto. Non si registrano atteggiamenti analoghi negli altri tre Paesi top dove anche la stampa evita di favorire discorsi consolatori.
E conclude ricordando quanto siano ancora attuali le ormai datate parole di Fabio Capello sul campionato italiano poco allenante.