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Dall’umiltà all’arroganza, in Germania il Bayern riaccende il dibattito sul calcio “fuori dal mondo”

Rummenigge vuole vaccinare i calciatori prima di altri. Flick se la prende coi “cosiddetti esperti”. L’Uefa se ne frega delle restrizioni. “E’ un disastro: il calcio sta di nuovo perdendo credibilità”

Dall’umiltà all’arroganza, in Germania il Bayern riaccende il dibattito sul calcio “fuori dal mondo”
Foto tratta dal Sueddeutsche Zeitung

Sembrava che le cose si fossero assestate. E’ passato un anno ormai dall’inizio della pandemia, e anche i più idealisti si sono arresi all’evidenza: il calcio vive su un mondo a parte, rispetto della società. Ma se da noi questa cosa è passata come fisiologica o quasi, in Germania il dibattito era solo sobito. Ed ora è di nuovo esploso, per “colpa” del Bayern Monaco e dell’Uefa. In Germania su questi principi – mentre il Paese è in semi-lockdown – non ci passano facilmente.

L’arroganza ha sostituito l’umiltà – scrive lo Spiegel – L’Uefa che manda le squadre di Champions in tutto il continente alla ricerca di un varco nella rete delle aree a rischio. Ma anche l’ FC Bayern ha giocato un ruolo importante in questo“.

“In primo luogo è stato il CEO Karl-Heinz Rummenigge con la sua proposta di vaccinare i professionisti del calcio prima di altri ‘come esempio’. E poi il tecnico Hans-Dieter Flick, normalmente calmo, che raramente parla di cose al di fuori del mondo sportivo, che all’improvviso ha descritto il deputato della SPD, responsabile per la salute, Karl Lauterbach come un dei “cosiddetti esperti”, scagliandosi contro la politica che non ha prodotto risultati nella lotta contro il virus”.

Il Bayern è diventato così portavoce di un dibattito che il calcio non voleva si riproponesse. Già privilegiato perché, a differenza di altre industrie, gli era permesso di continuare ad operare. Il pubblico si era abituato. Ma ora è tornato tutto in gioco.

Helen Breit è la portavoce dell’alleanza di tifosi “Our Curve”, uno dei 37 membri della task force “Future of Professional Football”, che, convocata dalla German Football League (la DFL), ha elaborato proposte su come lo sport potrebbe diventare più sostenibile. Breit vede “una nuova dimensione dell’assurdità” nelle misure prese dalla Uefa e nelle dichiarazioni di Rummenigge e Flick: “Non erano umili prima, ma almeno cercavano di essere più cauti in pubblico”.

La Lega e altri club sono rimasti in silenzio finora, almeno ufficialmente. Ci sono critiche all’interno della Bundesliga sull’approccio del Bayern. Ma vengono esplicitate solo a porte chiuse. Nessuno osa dire le cose pubblicamente. Il fatto che le dichiarazioni di Rummenigge sulla questione vaccini siano “fuori luogo” rimane un’affermazione di fondo.

Il membro del consiglio di amministrazione di Friburgo Oliver Leki si è detto distante dalla proposta di Rummenigge alla tv SWR: “La valuterei diversamente”. Dietro le quinte, scrive lo Spiegel, una rappresentanza della Bundesliga ha detto chiaramente Rummenigge di “tenere la bocca chiusa”.

“Il silenzio ha diversi motivi: il Bayern è una voce potente all’interno della Lega, tradizionalmente estremamente influente. Inoltre, la DFL vuole evitare di ampliare ulteriormente il dibattito con una dichiarazione pubblica. Ma all’interno della lega quasi tutti sono estremamente critici nei confronti delle dichiarazioni di Rummenigge: “Tutto il nostro lavoro negli ultimi mesi è stato danneggiato. La credibilità del calcio, per il quale stiamo combattendo con la task force, viene calpestata. E’ davvero un disastro”.

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