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Tiziana Cantone, probabile riapertura del caso. Si ipotizza l’omicidio

Sul Cormezz. Sulla pashmina usata per impiccarsi sono state trovate tracce di Dna maschile. Intanto la Procura ha aperto un nuovo fascicolo per frode processuale

Tiziana Cantone, probabile riapertura del caso. Si ipotizza l’omicidio

Il caso di Tiziana Cantone potrebbe essere riaperto e trasformarsi da un’ipotesi di suicidio ad una di omicidio. Lo scrive il Corriere del Mezzogiorno. Tiziana Cantone fu trovata morta nella cantina della casa di sua zia, a Mugnano, il 13 settembre del 2016. Non aveva retto la diffusione, sul web, di video privati che la ritraevano in pose compromettenti. Ne era stata sopraffatta.

Finora si è sempre parlato di suicidio, ma le indagini sui contatti telefonici e le attività internet della ragazza hanno fatto emergere nuovi dati. Secondo la difesa della ragazza, quei contenuti erano stati cancellati dall’iPad e dall’iPhone di Tiziana mentre i due apparecchi erano in custodia dei carabinieri che indagavano sulla sua morte. Motivo per cui la Procura di Napoli Nord ha aperto un’inchiesta per frode processuale.

Non solo. Si ipotizza anche la possibilità dell’omicidio.

Sulla pashmina che la ragazza avrebbe usato per impiccarsi, infatti, sono state infatti rinvenute tracce biologiche maschili, oltre a quelle di Tiziana e della zia, che trovò la ragazza e le sfilò la sciarpa che le stringeva il collo.

Ora la Procura dovrà decidere si riaprire una nuova indagine per omicidio dopo l’archiviazione di quella per istigazione al suicidio.

Il materiale ricevuto per l’indagine sulla frode processuale farà luce sulla vita di Tiziana prima della morte. L’accesso agli account Facebook, Instagram e Twitter, infatti,

“ha infatti portato alla luce non solo i nomi di tutte le persone con cui Tiziana Cantone era in contatto, ovvero la rubrica telefonica con al suo interno tutti i contatti telefonici e whatsapp, ma anche le prove certificate delle manomissioni avvenute, includendo tra le prove scoperte il numero di telefono dello smartphone usato per l’accesso non autorizzato e la localizzazione di dove ciò è avvenuto”.

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