Su Repubblica Napoli. L’aumento dei contagi preoccupa in vista dell’ipotetico rientro di lunedì. Quanto ai licei, solo il 25% ha fornito le informazioni necessarie. Il prefetto sbotta: «Così non va»
Il 18 gennaio è la data in cui dovrebbero tornare in classe, in presenza, i bambini della terza, quarta e quinta elementare. Ma, scrive Repubblica Napoli, a causa dell’aumento dei contagi, l’Unità di crisi della Regione Campania, riunitasi ieri per affrontare l’argomento, ha frenato sulla data.
“Ieri la riunione dell’Unità di crisi regionale per valutare la curva dei contagi e decidere se far rientrare tutti i bambini della primaria. Una riunione durata più di tre ore, cui era presente l’assessore regionale alla Scuola, Lucia Fortini e conclusasi con la scelta di continuare a discutere oggi. A frenare i dati sui contagi che non convincono per il rientro di lunedì“.
Anche sulle scuole superiori, che dovrebbero invece rientrare il 2, ci sono dubbi e incertezze.
“Ci sono presidi che non hanno intenzione di suddividere l’ingresso degli studenti in due orari diversi. Altre scuole invece si stanno organizzando ma non hanno comunicato ancora la ripartizione degli alunni sui due turni di ingresso”.
Ieri mattina il prefetto Marco Valentini ha incontrato i rappresentanti dell’ufficio scolastico regionale, i delegati di Regione, Comune e società di trasporto.
“È venuto fuori che su 162 scuole, di cui 61 in città e 101 in provincia, solo una quarantina ha risposto al questionario della direzione scolastica regionale. Tradotto: solo il 25 per cento degli istituti ha fornito le informazioni sul numero degli studenti interessati, le strade da cui provengono, i doppi orari di ingresso. Già, perché il piano prevede che il 40 per cento degli studenti che frequenteranno le lezioni entrino per le ore 8 e il restante 60 per cento dalle ore 10. Con altrettanti orari sfalsati in uscita”.
Una misura necessaria per evitare assembranti. Il prefetto avrebbe sbottato:
«Così non va. Se nasce un focolaio in una scuola dove il preside se n’è infischiato degli orari sfalsati di chi sarà la colpa?».
Così, Valentini ha fatto appello al senso del dovere dei dirigenti scolastici.
“E dopo la strigliata nel pomeriggio sono arrivati i dati di altri 7-8 scuole. Più rosea la situazione in città, i ritardi maggiori nella provincia”.
Oggi è previsto un nuovo incontro in Regione con il consigliere delegato ai Trasporti. E ce ne sarà un’altra lunedì con tutti i soggetti delle scuole.