ilNapolista

La Stampa: parroco multato per una partita di calcetto in oratorio, si appella ai Patti Lateranensi

È accaduto a Chivasso dove Davide Smiderle ha deciso di non pagare la multa della polizia Municipale e ha dato mandato all’avvocato Alexander Boraso di dare battaglia

La Stampa: parroco multato per una partita di calcetto in oratorio, si appella ai Patti Lateranensi

La Stampa di oggi riporta il singolare ricorso presentato da un parroco di Chivasso per chiedere l’annullamento di una multa da 533 euro per violazione della norme anti covid.

Lo scorso 4 dicembre, su segnalazione di un cittadino, la polizia Municipale aveva sorpreso 17 ragazzi a giocare a pallone, muniti di mascherina, nel cortile dell’oratorio nell’intervallo del catechismo. Il parroco è stato immediatamente multato per aver concesso il permesso ai ragazzi di giocare, perché costituiva una violazione del Dpcm firmato il 3 novembre che vietava gli sport di contatto nelle zone a maggior rischio di contagio.

Ma il parroco don Davide Smiderle ha deciso che fosse una decisione ingiusta e ha dato mandato all’avvocato Alexander Boraso di dare battaglia, rifacendosi alla lettera dell’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, datata 5 novembre secondo cui «Tutte le attività pastorali programmate, come l’oratorio, sono ammesse nel rispetto del protocollo già pubblicato. Spetta al parroco decidere l’eventuale sospensione»

Partendo da questo punto l’avvocato Boraso è arrivato a citare nella sua difesa i Patti Lateranensi

«Le competenze regionali non possono riguardare i rapporti tra Stato e Chiesa, espressamente riservati dai Patti Lateranensi, integrati dai Patti Craxi del 1984, alla legislazione nazionale. Orbene, il Dpcm a prescindere dalle considerazioni relative all’opportunità e legittimità di irrorare sanzioni, quale strumento non può in alcun modo derogare alle norme relative agli accordi Stato-Chiesa, con la conseguenza che l’organizzazione dei locali dell’oratorio interni alla struttura della chiesa Collegiata di Santa Maria Assunta, non solo non sono soggetti alle disposizioni del Dpcm del 3 novembre 2020, ma neppure gli agenti della polizia locale potevano in tale ambito operare ad elevare sanzioni ai sensi dell’articolo 5 dei patti richiamati»

ilnapolista © riproduzione riservata