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Corsera: I tennisti viziati dell’Australian Open diventano un caso politico

Le lamentele di alcuni atleti in quarantena preventiva per il covid hanno contrariato l’opinione pubblica australiana perché alimentano la lotta di classe con i meno fortunati.

Vergognoso, così l’Australia ha definito il comportamento di alcuni big del tennis in quarantena prima degli Australian Open. Il Governo australiano che fin dal principio ha chiuso tutte le frontiere per combattere la pandemia di coronavirus, non voleva autorizzare la competizione tennistica, se non fosse stato per ragioni di business. Adesso, come riporta il Corriere della Sera, di ritrova con ben 72 atleti chiusi in quarantena per alcuni passeggeri positivi sui loro voli. Ma quello che sta facendo discutere sono i comportamenti di alcuni di questi.

Da giorni sui social piovono lamentele di ogni tipo: il cibo è scadente, il delivery di Uber arriva freddo (ogni tennista, quotidianamente, può mangiare a sbafo del torneo per un totale di 100 dollari), la finestra della stanza non si apre, il calendario degli allenamenti (per chi ne ha accesso) non viene rispettato, fino alla chicca di tale Vanessa Sierra, fidanzata di Bernard Tomic che gioca a Pokemon per 11 ore al giorno e ammette di essere indispettita dalle rigorose limitazioni: «Sono costretta a fare cose che non ho mai fatto in vita mia, come sciacquare i piatti nel lavandino della stanza e lavarmi i capelli da sola».

Forte è l’indignazione degli australiani nei confronti di questi adulti mai cresciuti e viziati. La richiesta è twittare meno e limitare le storie su Instagram per non alimentare la lotta di classe con i meno fortunati.

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