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Gattuso: “Ho sbagliato sui siti, ho usato un linguaggio imperfetto. C’è chi dice che sono malato”

L’allenatore del Napoli: “C’è qualche ex direttore che ha detto che non posso allenare perché prendo il cortisone. Con le falsità divento maleducato”

Gattuso: “Ho sbagliato sui siti, ho usato un linguaggio imperfetto. C’è chi dice che sono malato”

Gennaro Gattuso, nella conferenza stampa dopo la partita con l’Empoli, ha voluto chiarire le sue esternazioni successive alla partita con lo Spezia in cui aveva attaccato alcuni media e criticato l’atteggiamento dei suoi calciatori.

Ho sbagliato anch’io qualcosa sicuramente. Quando ho tirato in ballo i siti, l’ho detto perché i giocatori non devono farsi influenzare. Ho fatto l’esempio di Fabian Ruiz, ma vale per tutti quelli che vengono contestati. L’ho fatto in carriera tantissime volte quando giocavo e lo faccio tuttora che alleno, perché vengo giudicato anch’io: certe volte preferisco non leggere e non sapere nulla ed evitavo di parlare di calcio con chi mi stava vicino. Lo sfogo era stato di non stare dietro le chiacchiere perché giustamente dopo una prestazione negativa si viene massacrati.

Il mio linguaggio quando ho detto “cazzata” non è stato perfetto e chiedo scusa. Non ce l’avevo con chi mi ha risposto, ma con chi ha detto tante falsità nell’ultimo mese, come quella che volevo dimettermi o che sono malato. C’è qualche ex direttore che ha detto che non posso allenare perché prendo il cortisone. A me piace essere giudicato, sono un lavoratore e un professionista, guadagno tanto ed è giusto che venga giudicato, ma non mi sono mai piaciute le falsità: quando le sento, divento scorbutico e maleducato, lo sono stato e chiedo scusa.

Posso essere scarso o bravo e vengo giudicato, ma le falsità mi danno fastidio, come che qualcuno chieda la mia testa o parli dei miei problemi per divertirsi. Qualcosa di buono in questo mondo l’ho fatto, ho giocato qualche partite e vinto qualche coppa, alleno da nove stagioni anche se qualcuno mi vuole far passare per acerbo. A 43 anni ce ne sono pochi in giro come me. Poi va bene tutto, ma l’importante è essere onesti perché se non lo si è, per come vivo la mia vita, non ne faccio passare una.

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