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Corsera: anche Morla potrebbe finire tra gli indagati, fu lui a scegliere la casa dove è morto Maradona

I magistrati accuserebbero volentieri di omicidio colposo l’avvocato di Diego, inviso alle figlie e alla ex moglie, che controlla tutti i diritti d’immagine del Pibe De Oro

Corsera: anche Morla potrebbe finire tra gli indagati, fu lui a scegliere la casa dove è morto Maradona

Matías Edgardo Morla, il legale di Maradona, non è stato indagato per omicidio colposo per la morte di Diego, ma, secondo i più informati, i magistrati argentini l’aggiungerebbero volentieri alla lista con il dottor Leopoldo Luque e Agustina Cosachov.

La figura dell’avvocato è sicuramente una figura controversa, ricorda il Corriere della Sera, uomo scaltro e fantasioso, aveva convinto Maradona a cedergli tutti i diritti della sua immagine con lo sfruttamento esclusivo dei marchi «El 10», «Diegol», «La Mano de Dios», «El Diego» e d’altre 54 coniugazioni maradoniane dello stesso concetto: far soldi. Un grande amico di Maradona, un uomo di cui si fidava, al punto che era stato proprio lui a scegliere Luque e la Cosachov, e anche a provvedere al ricovero domiciliare presso la Tigre.

Affittare il lotto 45 di San Andrès, la sala giochi dov’è poi morto il campione, è stato l’errore fatale. Appena l’ha capito, Morla ha cercato di sviare l’attenzione inguaiando l’infermiera di turno, anche per coprire Luque e le sue assenze: se neanche il podologo poteva visitare Maradona senza il permesso del neuropsichiatra Luque, come giustificare quella morte così in solitudine?

Intanto è partita la guerra in famiglia e anche Morla ne fa parte. Contro di lui le due figlie di Diego, Dalma e Giannina, è l’ex moglie Claudia che gli avevano vietato anche l’accesso alla camera ardente per l’ultimo saluto a Maradona. Le sue alleate invece le sorelle del Pibe e Oro, Cali, Ana, Kity e Mary, spesso osteggiate dal clan Maradona—e per loro conto chiederà i danni a vedove e orfani

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