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Autostrade, bonus e promozione al manager che mentì per proteggere Castellucci

Le intercettazioni inchiodano Paolo Berti, direttore delle Operazioni, che confessa al collega Donferri di aver salvato l’ex ad di Aspi nell’inchiesta sulla strage di Aqualonga

Autostrade, bonus e promozione al manager che mentì per proteggere Castellucci

Sul Secolo XIX nuove intercettazioni riguardanti i manager di Autostrade arrestati nelle scorse settimane nell’ambito dell’inchiesta sui pannelli fonoassorbenti del Ponte Morandi: Paolo Berti, Michele Donferri Mitelli e l’ex amministratore delegato Giovanni Castellucci.

Stavolta le parole registrate al telefono riguardano il viadotto di Aqualonga, crollato il 28 luglio 2013 provocando 40 morti. Indagato per la strage, al processo Castellucci è stato assolto.

Dalle intercettazioni si scopre che Paolo Berti, ex direttore delle Operazioni, ricevette un bonus e una promozione per aver coperto e fatto assolvere il suo capo Castellucci.

Lo scrive, nero su bianco, la Guardia di Finanza in un’informativa depositata in Procura. Nel documento è dimostrato che il reddito di Berti – condannato dai giudici irpini, in primo grado, a cinque anni e sei mesi di reclusione – lievitò proprio in concomitanza con l’inchiesta campana. Nello specifico, passò

dai 230 mila euro annui che guadagnava in media fino al 2015, ai 380mila del 2016 e addirittura i 760 mila del 2017”.

Dopo il crollo del Ponte Morandi, poi, Berti fu dirottato da Aspi alla Società Aeroporti di Roma, appartenente al gruppo Atlantia. Fu nominato direttore appalti e acquisti.

Durante la fase preliminare dell’inchiesta, Paolo Berti aveva mentito per difendere Castellucci. Lo ammette lui stesso in una telefonata allegata agli atti.

«Meritava che mi alzassi una mattina e andassi ad Avellino a dire la verità», dice, riferendosi a Castellucci. E cerca di monetizzare il suo comportamento omertoso.

In un’intercettazione del 14 gennaio 2019 Berti parla al telefono con Michele Donferri Mitelli, ex direttore generale delle manutenzioni anche lui ai domiciliari. Berti dice:

«Devo mettere le mani avanti e giocarmi le mie pedine. Dopo Avellino sono senza armi su Genova, che vita di m… mi tocca fare».

Si riferisce all’inchiesta sul crollo del Morandi. Donfessi lo rassicura:

«In questo sento è una garanzia che tu devi ottenere. Cioè, è chiaro che tu non puoi prendere o aspirare ad un altro posto di lavoro. Quindi la prima cosa che devi dire è che mi devono conservare il lavoro per minimo dieci anni».

Si riferisce a Castellucci.

Donferri continua:

«E questi cani non me devono licenziare a meno che non rubo. Questo devi chiedere. Gli devi chiedere prima questo, poi anche della famiglia».

Poi chiede a Berti:

«Ma metti caso che domani ti licenziano che c… fai?»

E lui:

«Sì, ma gli conviene poco».

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