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Nuoto, polemica per i pass olimpici a tavolino per la Pellegrini e altri atleti colpiti dal Covid

Sfogo di Martina Carraro: «Rabbia e delusione. Le qualificazioni le decide la Federazione in base al Sette Colli che si svolse dopo la pandemia»

Nuoto, polemica per i pass olimpici a tavolino per la Pellegrini e altri atleti colpiti dal Covid

È accesa polemica nel nuoto per le convocazioni “a tavolino” alle prossime Olimpiadi di cinque nuotatori che hanno avuto il Covid-19 e quindi non potrebbero essere la meglio per i Trials di Riccione previsti dal 17 al 19 dicembre.

Lo riportano con evidenza il Corriere dello Sport, Tuttosport e la newsletter Lo Slalom di Angelo Carotenuto.

Il direttore tecnico Butini ha qualificato d’ufficio per i Giochi di Tokyo cinque nuotatori: Federica Pellegrini, Gabriele Detti, Federico Burdisso, Martina Rita Caramignoli e Marco De Tullio.

I cinque, anche se in tempi diversi, sono reduci dal Covid. Di sicuro non sarebbero stati in forma a dicembre. (…) Il curriculum dei cinque promossi non è in discussione, anche (forse) per chi non bazzica piscine tutti i giorni fermandosi a Pellegrini e dintorni.

A polemizzare sono stati Martina Carraro e il capitano della Nazionale Fabio Scozzoli che è anche il suo compagno.

Carraro, su Instagram, ha pubblicato un video molto lungo nelle storie.

Sono affranta e delusa. Ho una rabbia dentro incredibile. Ad oggi non penso e non credo di esser un’atleta che vada qualificata. Lo merito io come le mie avversarie. Non capisco perché si debbano fare differenze tra atleti. La Federazione ha annunciato la proposta che faranno. Niente contro questi atleti, loro se lo sono meritati ma come loro anche tanti altri atleti. Sono stati convocati per le Olimpiadi secondo logiche che si sono inventati in Federazione, per i tempi conseguiti al Sette Colli che è stato disputato dopo la pandemia. Allora, nessuni aveva uguaglianza di allenamento. Io sono arrivata ad agosto – quando si è disputato il Sette Colli – con un allenamento al giorno nella palestra nel garage di casa mia. Molti altri atleti sono stati fortunati perché si sono allenati normalmente in un centro federale. Ad agosto eravamo tutti in condizioni diverse. Dopo sei mesi, li hanno qualificati per le Olimpiadi secondo i tempi ottenuti al Sette Colli. Giustificano la scelta con prestazioni ad alto livello. Ma mica li hanno fatti soltanto loro. I miei tempi 2019-2020 sono tra i primi otto del ranking mondiale, così come quelli di Arianna Castiglioni. Ma non puoi qualificarci d’ufficio, non è giusto, altrimenti escludi Benedetta Pilato che sta crescendo. Hanno creato diseguaglianze tra gli atleti, sono sicuro che questi atleti se la possano giocare tranquillamente ad aprile. Se tu scrivi che qualifichi determinati atleti per determinati criteri, qualifichi un atleta perché poverino è in difficoltà, le qualificazioni olimpiche diventano a discrezione dei tecnici. Ci sono tempi da fare, ci sono dei regolamenti federali che lo stabiliscono. Certo Cesare Butini può fare gli aggiustamenti per rendere la squadra più forte, ma non puoi stabilire un criterio ed escludere da quel criterio altre persone. Non ho parole, il mio problema non è che voglia esser qualificata per le Olimpiadi, perché – ripeto – è giusto così. Alle Olimpiadi si va perché hai rispettato i tempi non perché hai avuto difficoltà per il Covid. Se ritengono che questi atleti siano di altissimo livello, perché non possono fare i tempi ad aprile? Sono tutti atleti che potranno fare i tempi ad aprile. Anche se un atleta è in difficoltà e la Federazione vuole aiutarlo, andava fatto dopo avevi dato a tutti agli atleti la possibilità di qualificarsi. A marzo, quando la squadra sarà fatta, facevi modifiche per aiutare chi ha avuto difficoltà. Pretendiamo spiegazioni. Chi ha preso queste decisioni, deve dare spiegazioni che siano valide e oggettive, e ci dicano perché alcuni atleti sì e altri no.

Martina Carraro è in lotta con Castiglioni e Pilato per la qualificazioni nei 100 rana: due i posti disponibili per tre atlete di altissimo livello. Chiede che tutto venga posticipato ad aprile quando ci saranno gli Assoluti.

Il Corsport riprende la posizione di Fabio Scozzoli che fa coppia con Martina Carraro ma soprattutto è il capitano della Nazionale: «Stiamo scherzando? – ha postato – Continuiamo a fare differenze, proponendo atleti che hanno condizioni migliori di allenamento essendo parte di progetti federali».

Federica Pellegrini ha replicato su Instagram: «Al di là di tutto, mi conquisterò la qualificazione sul campo, come sempre»

Il Corsport riporta le parole del direttore tecnico Butini:

«Da sempre mi rinfacciano di fare integrazioni a posteriori e ora che giochiamo d’anticipo non va bene lo stesso. Ma ho la coscienza a posto, siamo di fronte a una situazione eccezionale, con un’incertezza mai vista prima».

In serata il chiarimento con Scozzoli:

«Vedremo mese per mese, fino a pochi giorni fa mezza Nazionale era ferma per Covid. Gareggiare tra un mese a Riccione sarà già un successo: a parte i 1.500 femminili e i 400 stile libero maschili, ci sono posti per Tokyo in tutte le altre gare. Poi vedremo se organizzare collegiali o alture, bisogna valutare rischi e benefici».

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