ilNapolista

«Noi giornalisti omettemmo l’orario della firma di Maradona, ce lo chiese la signora Ferlaino»

Franco Esposito racconta al Corsera le ultime ore della trattativa. Diego firmò su una Jaguar all’una di notte. Il contratto fu depositato il giorno dopo grazie a una lauta regalia

«Noi giornalisti omettemmo l’orario della firma di Maradona, ce lo chiese la signora Ferlaino»

Franco Esposito racconta al Corriere della Sera le ultime ore della febbrile trattativa tra il Napoli e il Barcellona per l’acquisto di Maradona.

a voce concitata di Patrizia, la signora Ferlaino, al telefono da Napoli. «Il giocatore è nostro, ma rischiamo di non poterlo tesserare». Ma com’è questa storia?

Juliano è bloccato nel traffico. Arriverà a Barcellona nel cuore della notte. Quando il tempo per il tesseramento di calciatori provenienti dall’estero sarà scaduto, alle 24 del 30 giugno. «Dovresti fare un miracolo», chiede la signora Patrizia. Che sarebbe il miracolo? Gli inviati dei giornali italiani dovrebbero omettere l’orario della firma del contratto per il trasferimento di Maradona. Qualcuno non è d’accordo? Nessuno. Diego al Napoli è una vittoria professionale per tutti.

L’una di notte all’aeroporto El Prat. L’aereo privato del comandante Carli tiene accesi i motori sulla pista. Il contratto viene firmato sul cofano della Jaguar grigio metallizzato di Diego. Pochi minuti alle due. Ferlaino sarà in Lega alle sei del mattino. Chiederà all’addetto della portineria di sostituire il plico inutile riempito di cartacce con quello vero, senza cambiare le modalità del protocollo. Una robusta regalia nel palmo della mano ad accompagnare la richiesta.

Complimenti Juliano, ma dove si va a brindare alle tre della madrugada? L’unico locale aperto è al Paseo de Gracia. Ha poco da servire, cotolette, patate fritte e una coppa di Cava. Mentre Napoli già canta «Maradona è meglio ‘e Pelé», parole e musica del maestro Campassi.

ilnapolista © riproduzione riservata