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Il Sassuolo è nato per rovinare i pomeriggi dei tifosi del Napoli

Locatelli è un giocatore molto bravo, però ieri sembrava Pirlo, Albertini e Antognoni insieme. A un certo punto ho invocato Dal Fiume

Il Sassuolo è nato per rovinare i pomeriggi dei tifosi del Napoli
La foto è del Sassuolo Calcio

“Tu un po’ con la partita non guardata ci marci”. La frase mi è comparsa stamattina tra i ricordi che propone Facebook, chissà chi me la disse e dopo quale partita. Sono sicuro di aver riso allora e ho riso, forse anche di più, stamattina. Le persone sono sorprendenti. Non è che io ci marci un po’, io ci marcio proprio e totalmente, ci marcio da sempre, dall’inizio. Marciarci non è grave, occorre saperlo fare. E come si fa? Le partite, come tutti, a volte le guardo altre no. Alcune le ho guardate per fortuna, parecchie altre purtroppo. Bisogna perciò trovare un punto di vista che rispetti i principi, per la gran parte ironici e sdrammatizzanti, della rubrica. A volte ho raccontato di me solo su un divano che le prova tutte pur di non guardarla, un sacco di volte ci ho messo dentro i libri. Gli scrittori li ho fatti proprio giocare insieme al Napoli, ho messo le parole di Rodolfo Walsh tra i piedi dei nostri attaccanti, una poesia di Penna, di Raboni, di Strand dentro ai tagli di Calleón. Ho fatto parlare mio nonno con Sarri, mia nonna con Benitez, mio padre con la squadra, un film dei fratelli Cohen con il pizzaiolo e tutti e quattro insieme abbiamo interrogato Gabbiadini. Ho paragonato il Chievo al Real Madrid, Sarri a L’uomo di Kiev. Ho cercato di ridere sopra la mia passione, credo di esserci riuscito. Ho capito che la fantasia si sprigiona di più dopo uno 0 a 0, dopo una grande vittoria devi scrivere a togliere, fare finta che l’entusiasmo tu non l’abbia vissuto. La tristezza è più semplice.

Ci ho marciato sì, e ci marcio, altrimenti con quale coraggio potrei sedermi a scrivere un pezzo su una partita tremenda come quella di ieri pomeriggio. Ho capito che cominciava novembre, ma eravamo disposti a credere al calendario sulla parola, non avevamo bisogno che Mertens, Osimhen, Lozano e Manolas ci convincessero. Siamo stati bravi, però, in silenzio non abbiamo bestemmiato nessuno dei santi disponibili ieri.

Spiegatemi chi ha inventato il Sassuolo calcio e chi ha deciso che il Sassuolo calcio dovesse rovinare ai tifosi del Napoli dei pomeriggi altrimenti bellissimi? Chi? Il Sassuolo è talmente sicuro di fare punti contro il Napoli che non porta né Caputo né Berardi (pausa: sento che qua qualcuno potrebbe commentare “non è vero che non li ha portati per i motivi che dice lei, erano indisponibili), e ha ragione. Il Sassuolo è come quelle voragini che si aprono nelle vie di Giugliano o di Miano quando piove tanto, non mancano mai, non saltano un temporale, una grandinata. Il Sassuolo è ‘o maletiempo, e il Napoli come nella canzone dei Foja è ‘a varca, varchetella, canotto. Se partecipassimo a un gioco di società, il Sassuolo corrisponderebbe alla carta “Chi tocca muore” e il Napoli la toccherebbe sempre. Esempio pratico: Locatelli è un giocatore molto bravo, però ieri sembrava Pirlo, Albertini e Antognoni insieme. Può essere mai? Sì, al San Paolo, sì.

I difensori del Sassuolo in controllo assoluto, Consigli che pare Buffon, Manolas che pare Catellani, Di Lorenzo che pare, non so, appena mi viene in mente un terzino destro scarso ve lo scrivo. Mertens che pare Claudio Pellegrini, bell’ ‘e bbuono, Osimhen talmente evanescente da sembrare uno che sta passando per caso. E meno male che Defrel è entrato tardi, perché pure lui appena può un golletto al Napoli lo segna. Nel Bakayoko di ieri ho rivisto tutti i Guidetti della mia vita. Ho invocato Dal Fiume a un certo punto.

Ci marcio sì, altrimenti farei seriamente una disamina tattica, ma non ne sono capace. So, però, che ieri ogni giocatore del Napoli era in possesso del contrario della visione di gioco. Ogni appoggio era solo il secondo possibile, ogni scelta era sbagliata o la meno rischiosa. Passo a quello più vicino, alla mia destra, tipo per un’ora. La palla poi ce l’aveva sempre il Sassuolo, che si atteggiava a Milan di Sacchi, mentre il Napoli si atteggiava a Sassuolo contro la Juve. Che noia, che barba.

Il mio amico Andrea ieri ha scritto che le partite senza pubblico sembrano La morte a Venezia ambientato a Orte. Ebbene Napoli – Sassuolo sembra ambientata a Orta di Atella. Non credo vi sia null’altro da aggiungere, e infatti non aggiungiamo.

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