E’ polemica sulla didattica a distanza che vieta l’educazione fisica pratica
La Confederazione dei diplomati Isef e dei laureati in Scienze Motorie scrive alla Azzolina: "Troppe ore al computer, senza esercizi fisici troppi rischi collaterali"

La didattica a distanza, la famigerata Dad con cui sono alle prese tante famiglie in Italia a causa del Covid, non contempla, tra gli insegnamenti, quello dell’educazione fisica pratica. E ad insorgere contro il Ministero dell’Istruzione è la Capdi, la Confederazione dei diplomati Isef e dei laureati in Scienze Motorie.
In una lettera inviata al ministro Azzolina, la Capdi denuncia le segnalazioni provenienti da tutto il territorio nazionale secondo cui
“i Dirigenti scolastici vietano di utilizzare nelle loro videolezioni, le esercitazioni pratiche, con le dovute precauzioni, in ambiente casalingo”.
L’Associazione rivendica la possibilità di svolgere esercizi in sicurezza anche da casa. Scrive:
“Ci riferiamo ad esempio alla ginnastica posturale o propriocettiva, ad esercizi di coordinazione o di stretching e a molto altro che non solo è possibile proporre, ma anche doveroso, per compensare le ore di lezione in didattica a distanza che costringono gli studenti di fronte ad un videoterminale”.
Trascorrere troppe ore davanti al pc senza pause può portare rischi collaterali.
“Il d.lgs. 81/2008 per scongiurare i rischi per la salute (vista, postura, disturbi muscolo-scheletrici e affaticamento connessi alle attività tramite videoterminali, prescrive l’obbligo di interruzioni e di pause dinamiche, ovvero che implichino movimento ed esercizi di rilassamento e stretching. Le lezioni di Scienze motorie a distanza basate sullo svolgimento di semplici esercizi, sono del tutto compatibili con la particolare situazione, risultano preziose per preservare la salute degli studenti e compensare possibili danni fisici e psichici derivanti dal tempo trascorso davanti al videoterminale”.
La Capdi dunque chiede un “intervento ministeriale” per consentire ai docenti le “più opportune proposte didattiche”.