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Ci vorrebbe quella frase santa del Papa Voiello

POSTA NAPOLISTA – Lui sì, come col piccolo Pio, spiegherebbe agli imbecilli da tastiera la grandiosità di Diego, vincendo la nobile arte dell’astenersi dai giudizi

Ci vorrebbe quella frase santa del Papa Voiello
Silvio Orlando è il cardinale Voiello in “The young pope”

Caro Direttore,  mi rivolgo alla testata giornalistica che dirigi nella speranza che il mio pensiero possa attraverso voi, raggiungere più persone di quelle che frequentano la mia pagina. Quelle con le quali condivido la passione per il Napoli e che la vivono soprattutto lontani, al di fuori dei confini regionali e nazionali.

L’altra sera dopo aver letto la “poesia” di Massimo Gramellini sul CorSera (“Il mio Diego”) che hai voluto pubblicare integralmente, e aver ascoltato la superba ricostruzione del colloqui tra una cotonatissima Margaret Thatcher e la Regina Elisabetta II (The Crown S4 P8) sul rispetto dei ruoli istituzionali dopo i “leaks” apparsi sul Times, mi sono giunti alcuni scatti nefasti.

Sono scatti che per il momento non ho visto riprodotti sui social e che prego non facciano mai parte del circo mediatico: Diego composto nella sua bara e degli sciacalli che si fotografano sorridenti accanto alla salma con pollici alzati, sorrisi soddisfatti, come cacciatori che esibiscono la preda uccisa.

Queste terribili immagini si sono unite ai giudizi letti, di persone più o meno importanti, giornalisti, showmen radiofonici (pagliacci) e leoni da tastiera, che nel giorno del dolore, del silenzio e del ricordo, pur di infangare la persona che fu e il suo popolo (noi soprattutto), hanno voluto rimarcare il loro disgusto per troppa enfasi rivolta da (milioni di) persone alla morte dello “uomo Maradona”.

Allora stamattina, assorbito un po’ del dolore, il pensiero è andato a lui: il Cardinal Voiello. Anzi Papa Voiello.

Che se potesse parlare, oggi, spiegherebbe ai tanti imbecilli, per fortuna in minoranza, cosa è stato e cosa ha fatto D10S in vita, per il calcio e per noi, oltre a diventare un cocainomane, fedifrago, evasore e alcolizzato, politicamente schierato con gli oppressori.

Forse, nell’immaginario, Voiello ha pregato perché fosse Gramellini ad essere ispirato, riuscendo magistralmente a spiegarlo.

Ma dubito che la lettura ed il rispetto, nonché la nobile arte dell’astenere i giudizi, soprattutto in alcune circostanze, facciano parte del bagaglio comportamentale e culturale della massa.

Può darsi invece che Papa Voiello, leggendo le superficiali sciatterie dei pochi, avrebbe solo spontaneamente chiosato il tutto con la stessa frase rivolta a Pio che lo aveva urtato col suo triciclo.

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