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Ancelotti: «Non puoi spiegare Maradona col gol di mano, vinse quel Mondiale da solo»

Ai giornalisti inglesi: «È la persona più amata a Napoli. Il giocatore più forte che abbia mai affrontato, in campo non si lamentava mai»

Ancelotti: «Non puoi spiegare Maradona col gol di mano, vinse quel Mondiale da solo»

Nella conferenza stampa alla vigilia di Everton-Leeds, Carlo Ancelotti ha ricevuto numerose domande su Diego Armando Maradona.

«Ho un ottimo ricordo di Maradona – ha detto – è stato mio rivale negli anni Ottanta. Poi ho avuto un ottimo rapporto con lui, siamo diventati amici. È una grande perdita per il calcio. Ho il ricordo di un calciatore fantastico che ha aiutato il calcio italiano e ha dato un apporto incredibile al calcio in generale. È stato il giocatore più forte che abbia mai affrontato. Aveva qualità incredibili. Era molto difficile fermarlo. Con lui il Napoli divenne il nostro principale avversario in Italia.

«Non si è mai lamentato sul campo, anche quando provavi a fermarlo con le maniere duro. Poi, dopo aver lasciato il calcio, ci siamo incontrati ad alcuni eventi ed era piacevole stare con lui».

«Maradona è un idolo per Napoli, è sempre rispettato. Con Maradona hanno ottenuto i risultati più importanti della loro storia. Per Napoli Maradona non è un calciatore ma è un grande esempio da mostrare ovunque. Maradona è la persona più amata a Napoli.

«Cosa penso della mano de Dios? Che fu un gol di mano ma l’arbitro non se ne accorse. Non puoi spiegare Maradona con la mano di Dio, lui vinse praticamente da solo quei Mondiali. Sì, aveva fantastici calciatori come Valdano e Burruchaga, ma in pratica vinse quel Mondiale da solo».

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