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Ponte Morandi, i periti del gip chiedono nuove analisi sugli stralli

Dopo la relazione con cui Autostrade ha indicato un grave difetto di costruzione, i consulenti vogliono esaminare tutti i 3248 fili contenuti nel reperto 132, che fa parte dello strallo della pila 9, crollata nel 2018 

Ponte Morandi, i periti del gip chiedono nuove analisi sugli stralli

La relazione dei periti del gip, per il secondo incidente probatorio sul crollo del Morandi, slitta di un mese. Avrebbe dovuto essere consegnata entro il 30 ottobre, ma i tre periti hanno chiesto una proroga dopo che i consulenti di Autostrade hanno depositato la relazione in cui evidenziano un grave difetto di costruzione all’interno dello strallo della pila 9. Si tratterebbe di una bolla d’aria nel refolo, dovuta al minore quantitativo di calcestruzzo iniettato rispetto al progetto originario. Ora i periti vogliono esaminare tutti i 3248 fili contenuti nel reperto 132, che fa appunto parte dello strallo della pila 9, crollata il 14 agosto 2018.

In questo mese ottenuto in più, i periti dovranno analizzare, spiega il Secolo, “la misura del diametro minimo di ciascun filo” ma anche acquisire altra documentazione fotografica. È stata chiesta anche la proroga per l’analisi delle riprese video, perché secondo i tecnici di Autostrade e Spea, a scatenare il crollo, oltre al difetto di costruzione, sarebbe stata la caduta di un coil di acciaio da oltre tre tonnellate la mattina del 14 agosto. Per questo motivo i periti hanno deciso di cercare nelle immagini acquisite traccia del passaggio del camion con la bobina. Per la Procura, però, il camion precipitò con la bobina ancora legata al rimorchio e non potrebbe essere considerata come causa del crollo.

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