Sul Secolo XIX. Si tratterebbe di un vizio finora rimasto occulto e non diagnosticabile neppure dalle migliori tecnologie sul mercato. Lo avrebbero individuato i periti dopo un lavoro durato due anni
Il Secolo XIX scrive che, nei giorni scorsi, Autostrade per l’Italia ha inviato una lettera al Ministero dei Trasporti e all’Anas in cui scrive che nel Ponte Morandi era presente “un grave difetto di costruzione”. La lettera, una vera e propria bomba perché arriva alla vigilia del secondo incidente probatorio sul crollo del 14 agosto 2018, è stata acquisita dalla Procura di Genova.
Il quotidiano scrive:
“Secondo quanto ricostruito da questo giornale, Aspi ha scritto al Mit in merito ad alcune evidenze sulla causa del crollo del Ponte Morandi che sarebbero emerse a seguito di analisi scientifiche condotte da diversi docenti universitari, nel corso degli ultimi due anni, per conto della società controllata da Atlantia, gruppo Benetton. I periti avrebbero individuato un grave difetto nella costruzione del viadotto. Si tratterebbe di un grave difetto in una parte della struttura rimasto finora occulto e non diagnosticabile neppure dalle migliori tecnologie di monitoraggio presenti sul mercato. Il vizio si sarebbe localizzato in un punto del viadotto ritenuto fondamentale per capire e definire le cause del crollo”.
Il Secolo scrive che la lettera di Aspi va vista come un tentativo di “interrompere i termini di prescrizione per eventuali richieste risarcitorie”.