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Perché mia figlia deve rimanere in quarantena 14 giorni e i calciatori del Napoli possono giocare?

La differenza tra la vita normale e quella dei calciatori: dai tamponi fino alla quarantena. Ma il virus è più docile con chi gioca a calcio?

Perché mia figlia deve rimanere in quarantena 14 giorni e i calciatori del Napoli possono giocare?

Caro Napolista, scrivo per autodenunciarmi, ignoro certi meccanismi legati al Covid che pare sia esclusiva del mondo del calcio.
Mi spiego.

L’altro venerdì sera, mia figlia ha partecipato a una festa cui ha partecipato anche un ragazzo successivamente risultato positivo al coronavirus. Una festa all’aperto cui erano presenti circa venti ragazzi, più o meno come due squadre di calcio in campo. Non si è ballato, mia figlia non ha bevuto da bicchieri di altri, era solo presente, ovviamente senza mascherina e respirava.

Appena saputa la notizia dell’amico positivo, ho chiamato il medico dell’Asl che ci ha spiegato la prassi. Quarantena in camera sua, chiusa dentro, e attesa di 5-6 giorni prima di fare un tampone. Non mi dilungo su cosa significhi per una famiglia di quattro persone (ce ne sono altre anche più numerose) con un solo bagno, averne una in quarantena e dover sanificare continuamente.

Allo scoccare del sesto giorno, mia figlia è stata inviata al Frullone per il tampone.

Sorvoliamo anche sul fatto che i comuni mortali devono recarsi con mezzo proprio a fare il tampone per non rischiare di festeggiare il Natale in attesa del tampone. Se mia figlia fosse stato calciatore, non avremmo avuto di questi problemi.

Il giorno dopo abbiamo avuto il risultato (anche qui ci sono persone che non riescono a crederci dal momento che qualcuno aspetta da settimana): negativo.

Richiamo la dottoressa dell’Asl per accertarmi su cosa fare. Mi risponde che, nonostante il tampone negativo, mia figlia è in quarantena fiduciaria per 14 giorni dalla festa perché adesso non ha il virus ma è possibile risultare positivi fino a 12 giorni dopo un contatto.

Ed è qui che è nato il mio dubbio o meglio che arriva la mia ignoranza. Mia figlia, al momento, è ancora chiusa in camera sua, esce solo per andare al bagno con la mascherina e riceve il cibo a terra fuori la porta.

Adesso, rifacendomi al caso del Napoli dopo la partita col Genoa, la mia ingenua domanda è: dal momento che per i calciatori basta fare 3 tamponi in una settimana, l’ultimo dopo 6 giorni, per essere sicuri che non abbiano il Covid e possano così giocare la partita contro la Juve, perché mia figlia deve restare in casa 14 giorni perché rischia di essere positiva anche il 12esimo e mischiare qualcuno?

Il coronavirus per caso si comporta diversamente con i calciatori? Va bene che esistono le corsie preferenziali per i tamponi, ma esistono anche per il virus allora?

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