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Pascoli in realtà era un poeta maledetto. Ecco, anche su Gattuso sto cambiando idea

La partita di Benevento: finalmente abbiamo visto Osimhen giocare male. La Juve giocava male con Sarri, gioca male con Pirlo. E i baffi di Callejon

Pascoli in realtà era un poeta maledetto. Ecco, anche su Gattuso sto cambiando idea

C’è del bello nel vedere quei due bellissimi stacchi di testa di Maggio, sotto il sole di Benevento, qualcosa di lontano e di prossimo. Vedere un calciatore a cui siamo tutti affezionati e legati staccare (e lo si nota soprattutto nel primo colpo di testa) e colpire di testa, così come gli abbiamo visto fare tante volte con la maglia del Napoli, un po’ commuove. E commuove per due motivi, il primo è da ricondurre alla pura sfera emotiva, percepiamo un gesto così usuale molto vicino nel tempo eppure molto distante, nel calcio le epoche sono tutte brevi e tutte enfatizzate, ma nei ricordi sono tutte bellissime. Il calcio si presta alla malinconia (non alla nostalgia). Uno stacca di testa e tu vai in automatico al pensiero, al momento, in cui quello stacco di testa ti ha salvato un pomeriggio. Eri più giovane, si è sempre stati più giovani. Il secondo motivo è affettivo, fa piacere vedere che Maggio giochi ancora, giochi in serie A, fa molto piacere. È interessante, allo stesso modo, rilevare che insieme all’aspetto sentimentale si presenta un altro fattore quello della speranza, che vuole che quei colpi di testa vadano fuori, che vengano parati, che falliscano, perché Maggio è avversario e con tutto l’affetto noi vogliamo che perda. Ah, il pallone, ma che ne sapete voi? Che ne sappiamo pure noi, che ancora stiamo là a perdere tempo nelle domeniche pomeriggio.

Finalmente abbiamo visto Osimhen giocare male, ah. Insomma, è confortante che un calciatore giovanissimo e pieno di talento, si smarrisca per novanta minuti sotto il sole, lottando sì, ma inutilmente. Reagendo da sprovveduto alle provocazioni e ai piccoli falli di calciatori più esperti. Deve imparare, ne ha tutto il tempo, così come ha tutto il tempo di farci divertire, lo abbiamo intuito pure ieri. Ieri che ha fatto poco, eppure basta guardarlo per capire che ha qualcosa in più. Il modo in cui guarda la palla, in cui muove le gambe quando accelera, sembra sempre sul punto di esplodere verso l’area di rigore avversaria. Ieri non è successo ma succederà spesso.

Prendiamo Politano, che entra e impatta molto bene sulla partita, non è la prima volta che accade. Ammetto di non averlo tra i miei calciatori preferiti però mi sta stupendo in positivo. Molto bella l’azione in cui poi fornisce l’assist a Petagna. E molto bene Petagna, smarcato al posto giusto, al momento giusto.

Molto bene Meret con la parata al centesimo minuto, significa esserci fino in fondo.

Insigne vede suo fratello segnare di sinistro e dice: “Allora pure io”. E infatti.

La partita di ieri – che non ho guardato (lo dico a beneficio di chi dopo tanti anni arriva e domanda: Ma tu davvero non le guardi?) – mi è parsa molto buona. Intanto mi è piaciuto il Benevento, una squadra organizzata molto bene che metterà tutti in difficoltà. Mi è piaciuto il cambio di registro del Napoli, tra primo e secondo tempo tutta un’altra storia. Credo che il mister li abbia scossi un pochetto, e mi sono piaciuti i cambi di Mertens e Lozano, non erano in giornata ed erano un po’ stanchi. Con quei cambi il Napoli ha vinto. Abbiamo tanti buoni giocatori, più di undici, mi pare.

Per fortuna che alla Juve hanno dato quei tre punti in più o sarebbero in crisi, nonostante il maestro Pirlo (quanto mi piaceva in campo). Ieri sera ho guardato un pezzo della partita con la Juve, giocavano male con Sarri, giocano male con Pirlo, ma sono in grado di battere il Napoli 3 a 0. Complimenti.

Sto leggendo un saggio su Giovanni Pascoli, viene fuori che – a saperne guardare bene la vita – era un poeta maledetto, una cosa molto distante da quello che ci hanno insegnato a scuola. Queste partite sono il saggio che sto leggendo su Gattuso, mi accorgo della sua versatilità, del suo coraggio e cambio idea, partita dopo partita, cambio idea, mi convinco che – diversamente da quello che credevo – è un buon allenatore, quasi quasi mi ci affeziono.

Calle numero 77 della Fiorentina, amici viola mi dicono che Jachini ieri lo abbia sprecato mettendolo a sinistra. Vabbè ma Jachini è scarso. Quello che so è che Callejón ha tagliato i baffi, quasi come se li avesse lasciati a Napoli. Insomma, avete capito.

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