ilNapolista

Fatto: la superficialità di Mancini è un insulto alla memoria di 36mila morti e a chi ama il calcio

Il commento di Giovanni Valentini. “Il Ct s’è esibito nelle ultime settimane in una serie di dribbling e acrobazie propagandistiche” che fanno rimpiangere i tempi in cui giocava a calcio

Fatto: la superficialità di Mancini è un insulto alla memoria di 36mila morti e a chi ama il calcio

Sul Fatto, Giovanni Valentini torna sul caso della vignetta negazionista postata su Instagram dal ct della Nazionale Roberto Mancini. Nulla vieta che il tecnico manifesti il suo pensiero liberamente, scrive, ma il suo ruolo pubblico dovrebbe imporgli una maggiore cautela e responsabilità sul piano della comunicazione.

“In un crescendo manciniano, invece, il Ct s’è esibito nelle ultime settimane in una serie di dribbling e acrobazie propagandistiche che fanno rimpiangere i tempi in cui forniva assist decisivi ai compagni di squadra e segnava di punta o di tacco gol spettacolari”.

Valentini si riferisce, come spiega, alla polemica con Speranza e Azzolina per il diritto allo sport che deve essere considerato alla stregua di quello alla scuola.

affermazione tanto ovvia quanto inopportuna se contrapposta alla decisione di limitare gli accessi agli stadi per contenere l’epidemia. Uno, perché lo sport non è solo il calcio; secondo, perché in Italia vige l’obbligo scolastico e formativo fino ai 18 anni; e terzo, perché all’interno delle scuole è più agevole tenere sotto controllo le condizioni di salute di chi le frequenta”.

Poi, continua, il cittì è entrato in tackle su Speranza, dichiarando che “bisogna pensare prima di parlare”. Ora la vignetta incriminata (e, continuiamo a ribadirlo, vergognosa), di cui, poi, si è scusato.

Valentini scrive:

“In un colpo solo, e questa volta non di tacco, con la sua leggerezza e superficialità Mancini ha offeso in questo modo la memoria degli oltre 36mila morti e il dolore dei familiari; i medici e gli infermieri che combattono in prima linea; e quindi i giornalisti dei telegiornali, e l’intera categoria, come se fossero stati loro a diffondere il virus e a provocare l’epidemia. Il Ct azzurro è sceso in campo così con la squadra dei negazionisti, sponsorizzata dai patron dell’indifferenza e sostenuta dagli ultras dell’irritazione nei confronti dell’emergenza sanitaria, contribuendo a indebolire la difesa e a favorire l’attacco del Covid. Un clamoroso autogol alla nostra Nazionale. E un insulto a chi ama lo sport e il gioco del calcio“.

ilnapolista © riproduzione riservata