«Così la App Immuni è inutile. Non c’è un call center, bisognava creare i navigator del Covid»

Vespignani a Repubblica: «ho la app e poi? Parlo con qualcuno? Posso contattare un medico? Posso fare subito un test?»

«Così la App Immuni è inutile

Repubblica, con Riccardo Luna, intervista Alessandro Vespignani, 55 anni, fisico, è il direttore del laboratorio della Northeastern University di Boston.

«Non so se siete ancora in tempo per far funzionare davvero la app Immuni, ma so che è obbligatorio provarci. Se pensiamo che le uniche armi contro il virus siano le mascherine e tenere le persone chiuse in casa, stiamo sbagliando tutto».

«La app contro il virus è una cosa bellissima ma funziona solo se gli crei un mondo intorno. Quello che manca a Immuni è il cosiddetto supporto post vendita. Ovvero, ho la app e poi che succede? Ho qualcuno con cui parlare? Posso contattare un medico più velocemente? Posso fare subito un test? Senza queste cose la app fa addirittura paura. Ti arriva una notifica di un contatto a rischio e sei solo».

In Germania, scrive Repubblica, con la app hanno varato un call center nazionale.

«Sono stupefatto che non ci sia in Italia. Come si può pensare che le tante aziende sanitarie regionali, già sotto stress per il virus, si facciano carico anche di questo compito con le stesse persone. Chi le ha formate? In molti casi nessuno. Era invece il momento per assumere studenti, o disoccupati, e addestrarli a stare in un call center di questo tipo. Si dovevano creare i navigator del Covid».

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