Sul CorSport. Il mercato bianconero è l’esempio che quando non c’è trippa per gatti, la campagna acquisti non risponde più a logiche tecnico-tattiche. Ci si augura di trovare qualcosa di buono e conveniente

Sul Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni commenta il mercato post pandemia. La mancanza di soldi da investire da parte dei club, scrive, cambia la campagna acquisti, che non risponde più ad esigenze tecnico-tattiche, ma punta solo a cogliere delle opportunità, che non per forza hanno una linea logica.
“Quando, ripeto, non c’è trippa per gatti, la campagna acquisti non risponde più a logiche tecnico-tattiche e si trasforma nella sagra delle opportunità“.
L’esempio più eclatante, scrive, è quello della Juventus. A Pirlo serve un centravanti che sostituisca Higuain.
“E Paratici che fa? Non disponendo del denaro necessario per accedere liberamente al mercato, apre il ventaglio delle soluzioni praticabili informandosi in tempi diversi su Lacazette, Milik, Dzeko, Cavani e Suarez – un paio di questi si sono addirittura offerti”.
La domanda, continua Zazzaroni, è una.
“A questo punto la domanda è: cosa unisce Milik, Dzeko e Suarez? Il fatto che tutti e tre respirano. Milik è un centravanti da area; Dzeko il riferimento centrale sul quale si appoggia la manovra d’attacco, lo spizzatore per eccellenza capace di innescare Ronaldo e Dybala; Suarez un finalizzatore straordinario portato al movimento sugli esterni. Sono tutti e tre degli ottimi attaccanti, pur se di differente caratura, ma impongono temi offensivi opposti“.
Ecco in cosa cambia, quest’anno, il mercato.
“Quando i soldi giravano con troppa allegria (spesso li si spendeva malissimo), si diceva che l’allenatore consegnasse al ds la lista che includeva la prima, la seconda, la terza e la quarta scelta: di solito la quarta era un’imprecazione dialettale. Oggi, che occorre prima vendere per comprare, la lista è sparita e ci si augura di trovare qualcosa di buono e conveniente al calciomercatino di Forte dei Marmi dove ho visto un cachemire che – credimi – ricorda quello di Brunello Cucinelli e lo porti a casa con settanta euro”.