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Madam: «Vorrei fare la funzionaria in Questura, per aiutare quelli umiliati come me»

A Repubblica: «Sono in Italia da 16 anni e ne ho 23, ma potrei avere la cittadinanza nel 2030.Vorrei spiegare a Suarez che la cittadinanza non è un pezzo di carta ma qualcosa di serio che ti senti nel cuore»

Madam: «Vorrei fare la funzionaria in Questura, per aiutare quelli umiliati come me»

Repubblica intervista Danielle Fréderique Madam. Figlia di genitori camerunensi, è in Italia da quando aveva 7 anni. E’ cresciuta nel nostro Paese, ha studiato in Italia, è campionessa italiana di lancio del peso  (titolo che ha vinto cinque volte), ma non può vestire la maglia italiana perché non ha diritto alla cittadinanza. Quando è scoppiato il caso dell’esame falso di Suarez, si è sfogata sui social. Non è giusto essere trattati da extracomunitari di serie B, ha detto. Perché doveva reagire, spiega.

«Leggo di un esame farsa per la cittadinanza a Suárez. Io dei miei 23 anni ne ho passati 16 in Italia, sto per laurearmi in Comunicazione, vinco titoli italiani e ho la prospettiva di ottenere la cittadinanza nel 2030».

Madam racconta la sua storia.

«Sono arrivata in Italia a 11 anni con uno zio, morto poco dopo. Così mi hanno mandato in una casa famiglia, dove a furia di mangiare ho messo su un gran fisico che mi ha fatto scoprire questo sport. Ma ho avuto solo il domicilio, non la residenza, che ho ottenuto solo uscendo da lì, nel 2016. Servono 10 anni prima di poter fare domanda, e lo Stato ha 4 anni per concederla. Arriviamo al 2030».

L’atleta è costretta a rinnovare il suo permesso di soggiorno ogni due anni.

«Impiegando ogni volta quasi un anno e mezzo. L’ultimo è scaduto tre settimane fa: a Natale non potrò andare a trovare mia madre in Camerun, pena l’espulsione dall’Italia. E non posso girare neppure per l’Unione Europea. La cittadinanza non me la danno, ma da qui non posso muovermi».

Per lei l’Italia non è un Paese razzista.

«No, non credo che l’Italia sia razzista. Qualche battutina cretina sì, ma mi ha solo dato più forza nel lanciare il peso».

E sul futuro ha le idee molto chiare.

«Ho lo sport, lavoro, sto per laurearmi, poi vorrei fare la funzionaria in Questura per aiutare quelli come me, perché siamo davvero tanti in queste situazioni umilianti. Ma le proposte di matrimonio non mi sono mancate Tanti che hanno commentato il mio post su Facebook si sono offerti di sposarmi, e non come battuta. Mi ha fatto piacere, così come non aver ricevuto commenti razzisti e idioti».

Sul calcio:

«Lo sopporto sempre meno. Oscura gli altri sport, è sempre più pieno di episodi di razzismo. Poi, dopo il caso Suárez, si immagini».

Su una cosa non ha dubbi: se incontrasse Suarez gli parlerebbe in spagnolo, dice.

«In spagnolo, che ho studiato, visto che l’italiano mi pare che lo capisca pochino. E poi gli direi che la cittadinanza non è un pezzo di carta, ma è qualcosa di serio che ti senti nel cuore. E, quando me lo chiedono, io rispondo che non mi sento camerunense, ma italiana, E pavese»

 

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