Al Messaggero per il docu-film su di lui: «Città difficile per un musicista. Nessuno si aiuta, c’è gelosia. Guarda Pino Daniele: tutti lo amano ma nessuno segue la sua strada»

Bellissima intervista del Messaggero a James Senese in occasione di “James” il film-documentario su di lui (di Andrea Della Monica) che sarà presentato a Venezia.
«Molto. Sono nato da una ragazza napoletana e da un soldato afroamericano. Sono cresciuto nel dopoguerra, ai margini di Napoli, che prima era campagna e adesso è periferia. Ero nero a metà, sempre alla ricerca dell’altra metà. E non la trovavo mai».
Napoli l’ha aiutata?
«Napoli è la mia pancia, ma è una città difficile, se vuoi fare il musicista. Non c’è complicità, nessuno si aiuta. C’è gelosia. Non c’è rispetto per il lavoro degli altri, ognuno cerca di affossare il suo vicino. Non siamo mai stati capaci di sognare tutti lo stesso sogno. Ognuno crede di essere Napoli».
Con Pino Daniele eravate però molto amici.
«Era un’eccezione. Però, ci faccia caso: tutti lo amano, ma nessuno segue la sua strada. Nessuno canta e suona come lui. Non c’è nessuno che sia diventato scuola, nemmeno lui che è stato il più grande. Napoli non è mai un plurale».