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Il direttore dello Spallanzani: «I test rapidi devono essere seguiti dal tampone»

Al CorSera: «Le positività debbono essere confermate. Vediamo ancora gli effetti dei rientri dalle vacanze. I giovani devono essere prudenti per difendere le proprie famiglie. Troppo presto per valutare effetto scuola»

Il direttore dello Spallanzani: «I test rapidi devono essere seguiti dal tampone»

Il Corriere della Sera intervista Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani di Roma e membro del Cts. Per fermare il virus, dice, serve applicare «con scrupolo le misure raccomandate», in modo da evitare «di dare al virus l’occasione per trasmettersi efficacemente da persona a persona». L’aumento dei positivi nell’ultima settimana induce ad alzare il livello di attenzione. I contagi sono ancora effetto dell’estate, spiega.

«Gli spostamenti per attività ludiche e ricreative non sono ancora finiti, anche se molto ridotti. Bisognerà aspettare qualche settimana. Ma questo non significa che con la fine delle vacanze e il rientro in città il rischio automaticamente diminuisca soprattutto se si viene meno all’impegno civico e sociale di mantenere vivo il rispetto delle misure di distanziamento e l’utilizzo scrupoloso delle mascherine evitando assembramenti urbani, con l’effetto di trasmissione locale».

Ippolito si sofferma sull’aumento dei contagi in ambito familiare.

«In effetti stiamo assistendo da qualche settimana ad un incremento significativo dell’età mediana alla diagnosi. L’ipotesi è che si stia verificando un modello di trasmissione che coinvolge i contatti familiari tra diverse fasce d’età. Per gestire questo problema è necessario costruire un modello di relazione tra le generazioni basato sul rispetto delle regole. Solo così si potranno ridurre i rischi senza rinunciare a una interazione tra giovani e anziani. È un nuovo patto tra generazioni: i giovani debbono essere prudenti a scuola rispettando le regole e mantenere le misure tornando a casa quando non è possibile un adeguato distanziamento».

Gli anziani, d’altro canto, soprattutto se fragili per età e patologie, continua,

«debbono proteggersi con l’uso costante delle mascherine e facilitare il rispetto delle misure da parte di familiari più giovani. È necessario uscire dalla logica: tanto qui non succede, noi siamo tutti sani».

Sulla riapertura delle scuole:

«È troppo presto per valutare l’effetto della scuola. È stata aperta solo da pochi giorni e neanche in tutte le regioni. Bisognerà aspettare per valutarlo».

Sui test rapidi:

«I test antigenici cercano, come dice il nome, proteine virali (antigeni) partendo da tamponi naso-faringei; hanno tempi di risposta brevi (circa 15 minuti) e una sensibilità inferiore a quella del tampone molecolare. Per questo le positività debbono essere confermate con tampone molecolare classico».

 

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