Sul Giornale. Con lo stop da pandemia è aumentato il tempo destinato al gioco e l’acquisto di videogame. Ma sulle vendite c’è lo spettro recessione
Il lockdown da Covid ha fatto crescere in modo esponenziale gli introiti nelle casse delle software house specializzate in videogame. Lo scrive il Giornale. Bambini, adolescenti, ma anche adulti, durante lo stop da epidemia hanno cambiato le loro abitudini e giocato molto di più per sconfiggere la noia. Al punto da capovolgere una regola che finora era stata sempre valida, ovvero quella che prevedeva la flessione delle vendite nei mesi che precedono la commercializzazione delle console di nuova generazione.
Ora, invece, nonostante a novembre siano previsti il lancio della Xbox Series di Microsoft e della Playstation 5 di Sony, i fatturati delle aziende sono lievitati.
Basta guardare quanto accade in America.
“Nel solo secondo trimestre, quando il coronavirus era ancora un mostro da debellare, le vendite di videogiochi sono aumentate del 30% anno su anno a 11,6 miliardi di dollari, la cifra più alta nella storia, mentre quelle di Nintendo Switch, PlayStation 4 e Xbox One sono esplose del 57% a 848 milioni. Notevole poi il giro d’affari derivante da gamepad, cuffie e altre periferiche, cresciuto del 50% a 584 milioni”.
Ma è il mercato globale dei giochi per console ad essere interessato dalla crescita. Secondo la stima di Research and Market, quest’anno crescerà del 41%, toccando i 58 miliardi.
Uno spettro all’orizzonte, però, esiste, ed è quello della recessione. Se si facesse più dura, renderebbe meno abbordabili i videogame di nuova generazione,
“probabilmente più cari di 10-20 dollari rispetto a quelli attuali”.