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È morto Alan Minter. Negli obituary inglesi Jacopucci non compare

L’Inghilterra piange il campione dei pesi medi. Ricorda la dura sconfitta con Hagler, con rissa finale. In Italia, invece, è noto per una tragedia sportiva

È morto Alan Minter. Negli obituary inglesi Jacopucci non compare

Alan Minter entra di prepotenza nelle case degli italiani nell’estate del 1978. Il 19 luglio si disputa un incontro che vale la cintura di campione europeo dei pesi medi. Allora il pugilato era uno sport molto seguito. Importante. A contendersi la corona l’italiano Angelo Jacopucci e l’inglese Alan Minter. Finì in modo tragico. Vinse Minter. Jacopucci poco dopo l’incontro si sentì male, entrò in coma e morì tre giorni dopo. Quell’incontro fece ridurre la durata dei match di pugilato: da 15 a 12 round.

In Italia Alan Minter è noto praticamente solo per questo. Poi, certo, gli appassionati sanno che sconfisse Antuofermo con verdetto contestato e divenne campione mondiale. Così come ricordano la tremenda sconfitta che incassò nella sua Inghilterra da Marvin Hagler. Ma sono dettagli. Alan Minter è morto ieri, a 69 anni. Oggi la Gazzetta lo ricorda e parte da Jacopucci.

Nel Regno Unito, invece, di Jacopucci, della sua morte, non c’è traccia. Né sul Guardian né sul Daily Mail né sul Telegraph. Lo fa solo la Bbc in un rigo. L’Inghilterra piange il grande campione: boom boom Minter. Medaglia di bronzo alle Olimpiadi del 1972, campione europeo, campione mondiale fino a quella sera in cui Hagler lo distrusse in tre riprese.

Di quell’incontro scrive il Daily Mail. Ne ricorda la vigilia, la frase razzista del pugile del West Sussex: «Non sono arrivato fin qui per perdere il titolo con un nero» che dopo corresse in «con quel nero». La traccia rimase. Hagler non disse nulla: «Risponderò sul ring». E così avvenne.

Racconta il Mail che incredibilmente Minter era dato favorito, gli inglesi arrivarono alla Wembley Arena con le bandiere dell’Union Jack, certi della vittoria. Nutrita la rappresentanza di razzisti dell’estrema destra. E quando l’arbitro dichiarò sospeso l’incontro, accadde di tutto. Bottiglie di birra, sedie, lanciarono ogni cosa sul ring. Hagler venne scortato fuori dalla polizia.

Scrive il Mail:

Quello che seguì venne definito dal commentatore televisivo Harry Carpenter come «il punto più basso della mia lunga carriera a bordo ring in Inghilterra». Piovevano bottiglie. Scoppiarono risse. Tutto per un gruppo di razzisti. Antuofermo si alzò dal suo posto per mettere KO un ubriaco che gli aveva sferrato un pugno. Hagler dovette essere scortato al sicuro.

La serata la ricorda qui anche Dario Torromeo. Hagler venne portato via ancora prima di alzare la cintura. Una serata da saloon. Che decretò la fine pugilistica di Alan Minter.

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