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Campagnaro: “Quando Di Natale mi fece tre gol in faccia. Al Napoli lui era il mio incubo”

L’ex difensore azzurro racconta la sua carriera infinita a La Nacion: “Se sono arrivato in nazionale è solo perché il Napoli è il club di Maradona, e trasmettono le partite in tv”

Campagnaro: “Quando Di Natale mi fece tre gol in faccia. Al Napoli lui era il mio incubo”

C’è una quadro dipinto da Cuono Gaglione che raffigura il gol di Hugo Campagnaro alla Lazio, anno 2013. Questo:

 

Un gol al volo, da grande attaccante. Solo che fino a poco tempo prima Campagnaro era solo un onesto difensore con poca gloria accumulata, nonostante l’età e la lunga carriera alle spalle. Napoli fu il suo palcoscenico più prestigioso, quello che lo lanciò fino alla Nazionale. Grazie, dice lui, solo al fatto che il Napoli in Argentina è pur sempre la squadra di Maradona, e conservano l’abitudine di trasmettere le sue partite in tv. Altrimenti non l’avrebbero notato.

Lo racconta in una lunghissima intervista a La Nacion, fatta di tante belle parole e nemmeno una polemica. E di ricordi di Napoli:

“È stata un’improvvisa storia d’amore con il club, con la gente. Ci sono stato quattro anni, ci siamo qualificati due volte per la Champions League, abbiamo vinto una Coppa Italia, abbiamo giocato una Supercoppa in Cina contro la Juventus, abbiamo giocato l’Europa League. E grazie al mio buon livello al Napoli ho potuto realizzare il mio sogno di raggiungere la Nazionale Argentina nel 2012. E di giocare un Mondiale. A Napoli è nato mio figlio. È stato solo quando sono arrivato al Napoli che le cose hanno cominciato a cambiare, per me. Perché era il club di Diego, in Argentina tutte le partite andavano in televisione e la stampa parlava di noi. Io avevo già 28 anni, pensavo di aver perso il treno nazionale. E invece…”.

Campagnaro ricorda con affetto Walter Mazzarri (“un allenatore decisivo nella mia carriera”), e i suoi compagni di quella difesa azzurra: “Avevamo registrato una bella difesa a tre con Paolo Cannavaro e Totò Arónica. Eravamo sul punto di eliminare il Chelsea, che poi vinse la Champion’s League. Avevamo un grande portiere come De Sanctis, dietro”.

Ma Campagnaro, che ha chiuso quest’anno la carriera a 40 anni, al Pescara, ha ancora un incubo “napoletano”: Totò Di Natale.

“Ogni volta che dovevo giocare contro di lui era complicatissimo e nella maggior parte dei casi mi faceva nero. È stato un vero incubo. Un giorno ci hanno battuto 3-1, e lui mi segnò tre gol in faccia. Quella notte non ho dormito. Ogni volta che dovevamo giocare contro di loro, pregavo che lui fosse infortunato”.

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