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Quel Napoli-Lazio di maggio 73. La sfida Immobile-Higuain mi lascia indifferente

Quel giorno, il Milan crollò a Verona e la Juve rimontò la Roma. La Lazio perse lo scudetto ma non ricordo una squadra garibaldina

Quel Napoli-Lazio di maggio 73. La sfida Immobile-Higuain mi lascia indifferente
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Caro Napolista,

la partita Napoli – Lazio che si gioca stasera nell’ultima giornata di campionato è ancora una volta decisiva: per Ciro Immobile che arrivato a 35 gol è ad una sola rete dal record assoluto di 35 gol stabilito da Gonzalo Higuain (allora bomber e idolo della tifoseria napoletana) appena 4 o 5 stagioni fà.

Napoli – Lazio “partita decisiva” all’ultima giornata, mi ricorda un incontro tra le 2 squadre avvenuto molti anni addietro… il 20 maggio 1973…. cui assistetti 17enne sugli spalti della Curva A insieme ai miei abituali amici, anch’essi abbonati (all’epoca il costo per una Curva era veramente irrisorio).

Campionato 1972/73: alla penultima giornata è in testa il Milan di Rivera con 44 punti (il torneo era a 16 squadre e le vittorie davano 2 punti) e al secondo posto, con pari punteggio (43), la Juventus di Altafini (non ancora Core ‘ngrato) e la sorpresa (neopromossa) Lazio di Maestrelli.

Alla fine dei primi tempi, il Milan clamorosamente perde a Verona 3 a 1, la Juve perde a Roma 1 a 0 e la Lazio quì al San Paolo pareggia 0 a 0.

Classifica provvisoria: Milan e Lazio 44, Juventus 43.

Nel secondo tempo non ho il ricordo di una Lazio scatenata e assetata di vittoria (che le avrebbe dato lo scudetto), forse per quella che una volta si definiva nello sport “paura di vincere” (e d’altronde la Lazio, in quel campionato, era la squadra rivelazione) o forse perché il Napoli affrontò con grande impegno quella partita, giocando benissimo: sia perchè libera di testa (non avendo assilli al termine di un campionato abbastanza anonimo e da metà classifica), sia dimostrando una grande determinazione per vincerla (per sentirsi almeno per una domenica importanti e al centro dell’attenzione dell’Italia calcistica).

Chissà se incise anche la sonora sconfitta dell’andata (3 a 0 per i laziali) a scuotere la nostra squadra, guidata da un capitano, napoletano verace e tifoso (non ruffiano) dei colori azzurri, come Totonno Juliano (hombre vertical), il fatto sta che nel finale successe l’incredibile: mentre il Milan naufragava in maniera definitiva a Verona (con Zigoni superstar) perdendo 5 a 3, la Juve prima pareggiava con Altafini e poi all’87° col gol di Cuccureddu vinceva a Roma 2 a 1 (si parlò di giallorossi che per astioso dispetto verso i cugini avevano perso l’incontro senza troppo rammarico…), mentre al San Paolo, tra il tripudio e la goduria per l’altrui disgrazia (tutto lo stadio, ricordo bene, era unito dagli stessi sentimenti), la nostra imprendibile e velocissima ala destra Oscav Damiani, affondava definitivamente il sogno della Lazio (che col pareggio in corso poteva ancora sperare fino al 90° nel gol che le avrebbe fatto almeno agganciare la Juve al primo posto), segnando all’89° la rete della vittoria per 1 a 0!!!

Ricordo i nostri festeggiamenti sugli spalti, tutti presi da un’euforia mai provata in quella stagione e cinicamente beffarda verso i giocatori della Lazio che increduli, delusi, a testa bassa (tranne Giorgione Chinaglia, che rispose a noi tifosi mostrando le corna mentre infuriato tornava negli spogliatoi) concludevano al 3° posto un Campionato che fino alla fine avrebbero potuto e sperato di vincere in maniera clamorosa.

Lo avrebbero poi fatto di lì a poco.

Mentre noi, con Vinicio (che sostituì Chiappella sulla nostra panchina dalla stagione successiva) l’avremmo solo sfiorato (ma, almeno, il tripudio e la goduria non sarebbero più state provocate dalle altrui disgrazie, ma dalla spettacolarità e bellezza della nostra squadra!!!).

E allora, tornando all’inizio di questo viaggio nella memoria (degli ultra sessantenni?), anche stavolta Napoli – Lazio all’ultima giornata è decisiva (per un motivo diverso) e può celebrare un evento che avrebbe del clamoroso ed entrerebbe nella storia dei campionati italiani: il record di gol di un calciatore nella classifica dei cannonieri, appartenuto per molti decenni al milanista Nordahl e da qualche anno a Gonzalo Higuaìn con la maglia del Napoli (36 reti e con solo 3 rigori realizzati).

Ciro Immobile, tifoso del Napoli, nativo di Torre Annunziata, è l’attuale capocannoniere con 35 reti (di cui ben 14 rigori, però) e stasera al San Paolo tenterà l’impresa di segnare quel gol che lo porterebbe alla pari con il Pipita o addirittura superarlo facendone più di uno!!!

Come ci comporteremmo noi tifosi se fossimo allo stadio come in quel lontano 1973? O meglio, cosa proveremo stasera davanti alla televisione seguendo la partita? Come reagirà il nostro azzurro sentimento?

Piacere per l’eventuale successo di un campione nostro conterraneo (pur vestendo una maglia diversa)? Conseguente dispiacere nel caso perdesse il primato un calciatore come Higuaìn che all’epoca del record vestiva la nostra maglia azzurra?

O, all’opposto, sempre nel caso di eventuale successo di Immobile, crudele piacere per un dispetto fatto proprio a quel campione ora non più amato dai nostri tifosi?

Indifferenza per l’una o per l’altra eventualità, considerato che da quel lontano 1973 il Napoli non ha invidiato più nessuno, avendo vinto i suoi scudetti, avuto in squadra grandi calciatori (compreso il più grande) ed entrando stabilmente, da grande club, nella elite del calcio europeo?

Cordiali e sudati saluti (ma sempre azzurri)

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