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Libero: «Alla Scandroglio “negra” e “zoccola” si può dire perché si candida per la Lega»

Il quotidiano: «A sinistra nessuno si indigna per gli insulti che riceve la candidata in Campania. Silenzio anche dalle femministe»

Libero: «Alla Scandroglio “negra” e “zoccola” si può dire perché si candida per la Lega»

Su Libero, il caso di Cristine Mariam Scandroglio candidata in Campania alle Regionali con la Lega. Sui social, proprio a causa della sua appartenenza politica, ha ricevuto pesanti insulti razzisti, perché di colore.

«Negazionista», «negra», «se fossi rimasta in Costa d’Avorio oggi saresti una prostituta».

Il quotidiano riporta alcuni degli insulti che le sono stati diretti. E scrive:

“Il suo problema? Essere della Lega. E quindi non c’è un “Black lives matter” che si mobiliti se la insultano per il colore della pelle. Non c’è una sardina che si indigni perché la chiamano «negra». Non c’è una femminista che alzi la voce quando sui social le danno della «zoccola». Niente. Silenzio”.

Libero ricostruisce il passato della Scandroglio. Ha 37 anni, è ivoriana di origine. Adottata da italiani, è cresciuta in Lombardia. Presidente dell’associazione “Il Ponte”, si è  già candidata alle Europee nel 2014 e alle Comunali di Milano, nel 2016, per la Lega, raccogliendo circa 3mila preferenze. Ora ci riprova in Campania.

Vive a Napoli da tre anni. E’ stata responsabile dell’ufficio politiche per l’immigrazione dell’Ugl e adesso è consulente aziendale. In una recente intervista a Il Giorno ha dichiarato di essere «innamorata di Napoli», città dove ha studiato. E ha parlato anche della Lombardia.

«è la terra dove sono cresciuta, ma la Campania è nel mio cuore così come adoro tutto il meridione d’Italia».

Il suo problema, però, continua il quotidiano, è quello di aver sposato le politiche leghiste in tema di immigrazione clandestina. La Scandroglio ha dichiarato:

«Questo fenomeno deve finire. Sull’immigrazione regolare è fondamentale gestire le politiche sociali in maniera diversa. Fare in modo che vengano migliorate le condizioni di vita di coloro che entrano in Italia regolarmente per lavorare».

Probabilmente, conclude il quotidiano,

“sono queste sue posizioni, mixate con il colore della pelle, a essere all’origine degli insulti che si è attirata sui social”.

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