Damascelli: nessuna rivoluzione juventina, Pirlo è la soluzione necessaria in emergenza finanziaria
Sul Giornale. Anche lui dovrà fare i conti con una realtà economica che non consente spese ultramilionarie. Liberarsi dei pesi, tecnici e salariali, questa sarà la vera rivoluzione
Sul Giornale. Anche lui dovrà fare i conti con una realtà economica che non consente spese ultramilionarie. Liberarsi dei pesi, tecnici e salariali, questa sarà la vera rivoluzione
“Non c’è nessuna rivoluzione juventina. La scelta di Andrea Agnelli è logica conseguenza di una necessità contabile alla quale non si poteva sfuggire”.
E’ il commento di Tony Damascelli, sul Giornale, alla nomina di Andrea Pirlo allenatore della Juventus. Si tratta di una scelta obbligata, visti i tempi.
Pirlo ha carisma ed esperienza.
“ha vinto titoli italiani, europei, mondiali come nessun altro tra i viventi in panchina, ha conosciuto gli ambienti migliori del football, non è mai stato duce plateale ma principe silenzioso, ha imposto la sua personalità con la semplice presenza”.
Sembra effettivamente
“l’uomo giusto nella squadra giusta, esattamente il contrario di quello che era capitato a Maurizio Sarri, l’uomo sbagliato nel club sbagliato”.
Ha medaglie da vendere, e questo rappresenterà un peso anche nella gestione di Cristiano Ronaldo.
“Andrea Pirlo ha un profilo decisamente più forte e sostanzioso, dinanzi alle sue medaglie anche Cristiano Ronaldo dovrà lustrarsi gli occhi perché se il portoghese ha accumulato gol, coppe e trofei, Pirlo ha un titolo mondiale che CR7 non ha mai conquistato e mai conquisterà. Non è una sfida, questa, non è un duello tra pistoleri ma un confronto necessario là dove, finora, ci sono stati errori e sottomissioni, privilegi e mancanze”.
Ma non si tratta di una rivoluzione.
“Ma è anche ridicolo e superficiale pensare e dire che la nuova Juventus nascerà attorno al suo fuoriclasse, sarebbe assurdo e irrispettoso nei confronti di Pirlo, della storia bianconera e di tutto il gruppo“.
Damascelli lo scrive chiaramente.
“Pirlo è la soluzione necessaria in emergenza finanziaria, Pirlo non è una scommessa semmai è Pirlo stesso a scommettere sul proprio futuro. Dovrà trasferire la sua maledetta in panchina, dirigendola verso la coppa maledetta. Ma dovrà anch’egli fare i conti con una realtà economica che non consente spese ultramilionarie, il budget è quello, si possono rincorrere parametri zero (come fu lui) o pensare a cambi alla pari, non altro, in attesa che gli azionisti di riferimento diano un segnale, ulteriore, sul futuro del club. Andrea Pirlo avrà bisogno di un supporto continuo che nella Juventus può arrivargli da Nedved, Buffon, Chiellini, da un eventuale rientro di Barzagli ma Agnelli stia attento a non trasformare il mondo Juve in villa Arzilla, riempiendo la sala di troppe voci, di troppi ex pronti a rifarsi gloria, sarebbe un errore gravissimo che è costato ad altri presidenti. Liberarsi dei pesi, tecnici e salariali, questa sarà la vera rivoluzione, mandare in pensione, con sontuosa buonuscita, chi lo è già da anni (Higuain e Khedira), trovare alternative, fresche affamate più che famose, ad alcuni cartonati con stipendi altissimi e sgombrare il retrobottega anche di giovani reduci dall’Under 23, che non sono né promesse, né premesse”.