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Crosetti: l’Atalanta non perde mai, come i bambini, perché gioca

È la squadra di Bergamo, della gente che non si è arresa con i 6 mila morti e le bare sui camion, e lo ha dimostrato ancora ieri sera

Crosetti: l’Atalanta non perde mai, come i bambini, perché gioca

Maurizio Crosetti sulle pagine di Repubblica parla della sconfitta dell’Atalanta in Champions contro il Psg e la definisce una “non-sconfitta” perché il suo calcio è come quello dei bambini “e i bambini non perdono mai, i bambini giocano”

L’Atalanta esce dall’Europa ma non da sé stessa, non dal suo sogno vero. È stata bravissima quasi per intero, anche se lo sport è fatto di tanti “quasi” messi insieme, particelle e atomi che non sempre trovano unità

La sconfitta non toglie nulla infatti all’annata strepitosa della compagine di Gasperini, alla sua bravura, al lavoro fatto. Èd è stato bellissimi che sia stata proprio la squadra di Bergamo, con i 6 mila morti, delle bare sui camion, del silenzio e della tenacia, l’ultima italiana ad essere ancora presente in Europa

Nessuna nostra squadra negli ultimi due anni ha divertito di più, ha segnato meglio, ha proposto più cose sembrando un modello possibile solo lontano da qui, la memoria calcistica, la pazienza del progetto, giocatori sconosciuti che diventano fortissimi perché funzionali, perché integrati.

l’Atalanta gioca nel nome di tante cose e tantissima gente, come se un enorme sentimento collettivo la animasse. Si percepisce anche da lontano e dev’essere comunque bellissimo, adesso, essere di Bergamo: la città del dolore di quella notte infinita, la città della gioia che sa dare un pallone come quando eravamo bambini.

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