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Crollo Morandi, interrogato il presidente di Autostrade (che fa alcune ammissioni)

Su Repubblica Genova. Giuliano Mari è stato membro del cda e del comitato per la programmazione del rischio sul viadotto negli anni in cui si parlava di “rischio crollo”. Ora toccherà a Castellucci  

Crollo Morandi, interrogato il presidente di Autostrade (che fa alcune ammissioni)

Il presidente di Aspi, Giuliano Mari, è stato ascoltato ieri dagli inquirenti per cinque ore nell’ambito delle indagini sul crollo del Ponte Morandi, del 14 agosto 2018.

Per il viadotto si parlava di rischio crollo già negli anni dal 2014 al 2016. Era scritto in un documento di “programmazione del rischio” stilato dall’apposito ufficio di Autostrade per l’Italia. Mari lo sapeva.

Repubblica Genova scrive:

“Lo comproverebbero diverse lettere e mail intercorse tra le società del Gruppo Atlantia. E lo avrebbero dichiarato durante questi due anni di indagini anche alcuni testimoni”.

Mari è presidente di Autostrade dallo scorso gennaio. Ha preso il posto di Fabio Cerchiai. Tra il 2014 e il 2016 era nel consiglio di amministrazione della holding e faceva parte del comitato che gestisce “il rischio”.

Il quotidiano scrive:

“Ed a quanto pare durante l’interrogatorio di ieri durato 5 ore, avrebbe fatto alcune ammissioni”.

Quell’attestato di “programmazione del rischio” era passato dai vari consigli di amministrazione di Aspi e di Atlantia. Mentre tra il 2014 e il 2016 si parlava esplicitamente di “rischio crollo”, nel 2017 la dicitura fu trasformata in “rischio perdita stabilità”. Una edulcorazione per evitare il blocco del traffico.

Ora resta da attendere l’interrogatorio dell’indagato numero uno: Giovanni Castellucci, amministratore delegato di Aspi fino allo scorso dicembre, fino al suo licenziamento con una liquidazione da 13 milioni
di euro.

“Bisognerà capire se l’ex ad sconfesserà Giuliano Mari”.

 

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