Catherine Spaak: «Nessuna parità sessuale fin quando le mamme tratteranno i figli maschi come principi»
A La Stampa: «Sono stati fatti piccoli progressi ma nella realtà le cose non sono cambiate. Ricordo le fastidiose allusioni sul set, anni dopo Gassman mi chiese scusa»

Su La Stampa, un’intervista a Catherine Spaak. Racconta come è stato difficile l’esordio nel cinema, bersagliata com’era da allusioni sessiste dovute alla sua bellezza. E fa degli esempi.
«Sul set dell’Armata Brancaleone mi avevano preso di mira, ero diventata un bersaglio, mi accoglievano con battute tipo “è arrivata la tr..a”, e io stavo male tutto il giorno, alla fine ero terrorizzata. Un po’ di tempo dopo, Vittorio Gassmann mi chiese scusa per quello che era accaduto. Anche Tognazzi, in altre occasioni, mi diede fastidio».
Sul piano della parità, dice, le donne hanno compiuto solo apparenti passi in avanti.
«Direi che, nella realtà, sono stati fatti piccoli progressi, le cose non sono molto cambiate. Colpa anche delle mamme che dovrebbero smettere di educare i loro figli maschi come fossero dei principi a cui tutto è permesso».