Sarri: «Devo essere io ad adattarmi alle caratteristiche dei giocatori»

L'allenatore della Juventus: «Non puoi arrivare in una squadra e comprare 25 calciatori. Nessun dubbio sulla professionalità di Pjanic»

sarri

Juventus' Italian coach Maurizio Sarri looks on during the Italian Serie A football match SS Lazio vs Juventus FC. (Hermann)

La conferenza stampa di Sarri, tratta da tuttojuve.com

Nella partita di domani vede il fatto che va portata a casa a tutti i costi?

“Noi in tutte la partite che facciamo vediamo la possibilità e la voglia di portare a casa punti. C’è la volontà di andare all’obiettivo senza perdere la testa, abbiamo fino al 2 agosto per arrivarci. Domani è una possibilità, dobbiamo giocare con combattività per arrivare all’obiettivo perché come ho sempre detto andarci vicino conta zero”.

A proposito dei cali fisici come ha detto lei dopo Udine…

“Io non ho mai parlato di cali fisici, forse ti confondi con qualche altro allenatore. A Udine abbiamo fatto 11 km”.

La preparazione è finalizzata alla Champions?

“Non stiamo facendo nessuna preparazione perché stiamo giocando ogni 72 ore quindi è impossibile fare qualsiasi tipo di lavoro. Io penso che la partita di domani la prepareremo in 30-40 minuti domattina perché anche oggi ci saranno alcuni giocatori che avranno bisogna di qualche ora di recupero. In questo momento non c’è nessuno che sta lavorando dal punto di vista fisico se non individuale se hai qualche giocatore singolo che sta fuori per qualche giorno e può andare fare dei lavori particolari. Se uno va in campo ogni 72 ore non c’è tempo e modo di fare lavori specifici”.

Si è dato una risposta a questa mancanza di ordine?

L’aspetto fisico è uguale per tutti, i sintomi di stanchezza fisica e mentale ci sono in tutte le squadre. Scaricare la testa e poi subito ricaricarla per la partita successiva in pochi giorni non è così automatico e semplice. Abbiamo perso ordine in eccesso, se vuoi questo è anche un segnale positivo. Abbiamo perso ordine per la volontà di aggredire sempre in avanti anche se non c’è la possibilità di poterlo fare. È un errore che ci ha fatto perdere le distanze ma a differenza di altre volte in cui siamo andati in difficoltà per passività, questa volta lo siamo andati per eccesso. E questo a me piace: non che si perda ordine ma a livello di mentalità perché un errore in eccesso è più facilmente riconducibile alla normalità di un errore in difetto”.

Cosa è successo a Pjanic, ultimamente non l’abbiamo più visto…

“Non l’avete più visto, Pjanic ha fatto 46 partite quest’anno quindi mi sembra che si sia visto. Non l’hai visto nelle ultime due partite dove abbiamo fatto scelte diverse. Abbiamo giocato contro squadre che fanno della fisicità la loro arma. Pjanic ha giocato tantissimo, in questo momento ha un piccolo acciacchino come tutti i giocatori sopra le 40 partite. È un acciacco risolvibile: ieri ha lavorato per risolvere questo piccolo problemino, oggi rientrerà in gruppo e domani vediamo se sarà della partita o meno”.

La preoccupa per il futuro il numero di infortunati?

“No, tutte le stagioni sono diverse. La Juve ha tanti infortunati da qualche anno ma è anche difficile trovare una causa in comune, abbiamo avuto anche infortuni traumatici e su quello c’è poco da considerare. Chiellini è tornato a correre ieri quindi è stato fermo non tantissimo, Higuain ieri si è allenato a parte e oggi si prova a rimetterlo gradualmente in gruppo, De Sciglio penso che dalla prossima settimana si possa rivedere in gruppo. Quindi la situazione è tipica di una squadra che ha fatto tante partite ma non è così drammatica. Poi abbiamo tanti giocatori pronti ad andare quindi siamo in grado di ovviare”.

Le rimonte capitano perché avete mollato un po’ mentalmente?

“In questo momento bisogna avere riferimenti molto diversi rispetto a un periodo normale della stagione, le rimonte sono all’ordine del giorno in quasi tutte le partite, quindi è un momento atipico in cui ci sono componenti che rendono campionato e risultati atipici. Questo è nomale se si gioca la stagione a luglio, non era mai successo nei passati 100 anni e quindi l’atipicità è normale. Noi possiamo e dobbiamo essere più solidi, in questo momento non c’è modo di lavorare moltissimo quindi dobbiamo tenere la testa libera ed entrare in campo con grande livello di determinazione. Non penso che la squadra abbia mollato perché a Udine abbiamo fatto un errore di voglia, non di mancanza di voglia. Momento difficile ma dobbiamo trovare la forza di andare all’obiettivo”.

Il fatto che Pjanic sia del Barcellona l’ha estromesso dalle gerarchie?

Non so la situazione di Arthur e non mi interessa, Pjanic è molto dentro al gruppo, non ho dubbi sulla sua professionalità e sulla sua moralità e se ho fatto scelte diverse è per le partite che abbiamo affrontato, per motivi tecnici e tattici”.

Che gara si aspetta con la Sampdoria?

“È una squadra che ha trovato il suo modo di giocare e la sua dimensione, riesce a rimanere ordinata per lunghi tratti di partita e infatti nell’ultimo periodo sta facendo bene e infatti è una squadra che in questo momento non è semplice da affrontare. Può dare l’idea di non avere grandi motivazioni per la zona di classifica che hanno, però hanno perso il derby e questo mi lascia pensare che avranno forti motivazioni. Te l’ho detto noi abbiamo il nostro obiettivo in testa e non può esserci nessuno che ci supera a livelli di motivazioni“.

Condivide la considerazione che non ci siano centrocampisti adatti al suo gioco?

Devo essere io ad adattarmi alle caratteristiche dei giocatori. Un allenatore non può puoi arrivare in una squadra e comprare 25 giocatori, devo capire le caratteristiche dei giocatori e adattare il mio modo di giocare alle caratteristiche dei giocatori, se no si diventa allenatore di se stessi. Quindi il discorso lo invertirei”.

Correlate