Nel frattempo ci sono 22 squadre che a breve si chiuderanno a Disney World, nella Florida che in questo momento è in piena crisi da coronavirus
Ci sono 22 squadre che a breve si chiuderanno in una “bolla” a Orlando, nella Florida che in questo momento è in piena crisi da coronavirus. E nel frattempo l’NBA ha un problema con le altre 8, che non sono state invitate a Disney World e sono preoccupate che uno stop prolungato, da marzo a dicembre, possa “rovinare” anche la prossima stagione. Per cui la lega di basket ha aperto le trattative con l’associazione giocatori per creare una seconda “bolla”, a Chicago.
Nelle intenzioni dell’NBA sarebbe una sorta di mega-ritiro, una Summer League da giocare a settembre. Con Atlanta Hawks, Charlotte Hornets, Chicago Bulls, Cleveland Cavaliers, Detroit Pistons, Golden State Warriors, Minnesota Timberwolves e New York Knicks. Un torneo amichevole per non restare al palo, insomma, seguendo gli stessi rigidi protocolli della bolla principale Orlando.
Paradossalmente è un piano che va contro la logica: in questo momento gli USA (soprattutto gli stati del sud) stanno affrontando numeri epidemici a livelli mai visti. La Florida è uno degli epicentri. Invece di ragionare sull’eventualità di fermarsi, l’NBA invece vuole raddoppiare. Ma il concetto è che non si può spaccare la lega tra squadre che continuano l’attività agonista e squadre che resterebbero ferme per quasi un anno intero.
