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Il 10% dei pazienti Covid (anche calciatori) potrebbe non guarire mai

Sul Fatto l’allarme proveniente da Yale. Si tratta di giovani atleti per i quali non si è reso necessario il ricovero ma che a distanza di mesi non respirano bene e non camminano. Come se non sviluppassero anticorpi 

Il 10% dei pazienti Covid (anche calciatori) potrebbe non guarire mai
Blood sample with respiratory coronavirus positive

Il 10% dei pazienti che contraggono il Covid potrebbero non guarire mai. Anche quando sono tornati negativi. Si tratta di quanti si sono ammalati senza che fosse necessario, per loro, il ricovero. Ne parla il Fatto.

Sono giovani o super attivi, maratoneti, atleti, calciatori perfino, che non riescono quasi più a muovere e ad alzarsi dal letto da mesi. Si sono infettati, hanno apparentemente superato il Covid a casa, sono guariti, sono tornati negativi al tampone e poi si sono riammalati. Sono tornati i sintomi che persistono da mesi, ma la maggior parte di loro continuano a essere negativi sia al tampone, sia al test sierologico che rileva la presenza di anticorpi. Non riescono più a respirare bene, non riescono a camminare, sono talmente debilitati che non riescono a riappropriarsi di una vita normale o tornare al lavoro. Anche da 4 mesi“.

Al quotidiano ne parla Alessandro Santin, oncologo della Yale University.

“Tutto ciò che sappiamo fino ad oggi sul Covid deriva dallo studio di quel 20% che ha sviluppato la forma severa ed è quindi stata ricoverata in ospedale. Non ci si è concentrati per niente su chi era malato a casa. Ma ora vediamo che c’è un numero di persone enorme fuori dagli ospedali che non guarisce e che non sappiamo ancora se guarirà mai. Lo sappiamo dalle chiamate che da mesi continuano a fare ai pronto soccorso, negli Usa”.

Santin continua:

Non ci sono ancora dati, ma da quello che vediamo a Yale sono fino al 10% di quell’80% di pazienti che ha sviluppato forme lievi o moderate di Covid, cioè un numero enorme in tutto il mondo”.

E’ possibile che queste persone non sviluppino anticorpi al virus. Per cui, di fronte alla presenza del Covid, il loro corpo reagisce come se si trovasse di fronte ad un allergene.

È come se il sistema immunitario di questi pazienti, di fronte alla presenza del SarsCov2, reagisse come alla presenza di un allergene, rispondendo non con gli anticorpi e la tempesta citochinica che causa le forme gravi, ma scatenandogli contro l’arma che l’organismo utilizza in risposta a reazioni allergiche, all’asma e alle infezioni da parassiti: gli eosinofili al posto degli anticorpi. Quindi, ironia della sorte, patologie respiratorie come l’asma allergica proteggono il paziente dalle forme gravi, e potenzialmente mortali, di Covid. Ma il sistema immunitario continua a rimanere attivo per mesi, causando i sintomi in forma moderata, come se fosse di fronte a una reazione allergica persistente“.

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