Al corso Sport Management post Covid dell’Università Federico II di Napoli, ha spiegato le difficoltà evidenti dell’organizzazione dopo l’emergenza coronavirus
“Lo spirito di questo corso è poter inserire al meglio i giovani nel mondo del lavoro. Sono tante le professionalità richieste, c’è una complessità quotidiana di sistema, soprattutto per quello che riguarda la parte di operations e confronto con la pubblica amministrazione. Anche quando un’impresa sportiva è proprietaria di un impianto in cui si svolge una manifestazione, la pubblica amministrazione diventa una stakeholder. Insieme alla Juve il Napoli è stato l’organizzatore dei primi due eventi post Covid, ovvero intendo le due semifinali di Coppa Italia. Non si era tenuto conto di tantissime questioni, ad esempio lo stadio San Paolo ha bisogno di 100 persone per aprire. Il protocollo FIGC ne prevedeva 8. Quindi immaginate la complessità di dover armonizzare questi concetti”
Poi due parole su quanto accaduto domenica contro la Roma
“Domenica abbiamo gestito la complessità del protocollo sanitario con una squadra avversaria, la Roma, che non voleva applicare il protocollo sanitario in merito ai giocatori in panchina. La complessità è stata gestire tutto questo nell’arco di poco tempo”