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Bologna-Napoli 1-1, pagelle / Il Napoli segna e poi si limita a gestire. E il gestionismo è il virus del potere

La santa cabeza di Manolas. Maksimovic cancellato da Palacio. Il saliscendi di Zielinski. Il nulla di Callejon. La supponenza di Mertens. Il Milik ignoto

Bologna-Napoli 1-1, pagelle / Il Napoli segna e poi si limita a gestire. E il gestionismo è il virus del potere

MERET. In fase d’uscita azzurra, i felsinei hanno spesso un ghiotto “pressa e vinci” ma per fortuna il biglietto vincente non esce mai. C’è da uscire pazzi: se il Napule gattusiano ha una sacrosanta ambizione multiforme ché non cambiare questa sfaccimma d’impostazione dall’abisso più profondo quando gioca il giovane pipelet? Avremmo una variante in più e non perderemmo uno dei talenti più forti d’Italia. Per il resto, la cronaca è paradossale: Meret non fa una parata, tranne una bella uscita su Barrow, epperò prende tre pappine, di cui una sola valida. E alla fine si salva grazie a San Palo – 5,5

Tu pensa: sarebbe potuta finire 3-1, io non mi faccio capace… – 5,5

DI LORENZO. Mostra una voglia superiore alla media stitica di stasera, giusto un’anticchia, e bene o male fa meno errori degli altri colleghi di reparto. Quando però offende si fa sovente prendere dall’ansia e spreca, come un cross spedito nel deserto al 24’ – 5,5

Proprio perché era meno stitico degli altri, ha pensato bene, lungo il corso della partita, di mollare piano piano come un motore che lentamente resta senza benzina o come uno che vedendo che attorno a lui nessuno si sbatte pensa: “Ma chi me lo fa fare?” – 5,5

MANOLAS. Con la cabeza su corner le sue escursioni in attacco possono essere una sentenza implacabile per gli avversari. Con il Bologna è successo e prendiamolo, Ilaria, come un segno beneaugurante contro il Barca, in passato la vittima più illustre di San Kostas. Da centrale va a vuoto su Mbaye (primo gol annullato rossoblu), indi fa il ritardatario su Barrow (unico gol valido felsineo). Curioso il siparietto sulla mancata sostituzione con Kappa due – 5,5

Che peccato che non riesce a vincere su Barrow. Tomiyasu se l’era praticamente mangiato – 6,5

MAKSIMOVIC. Il venerabile Palacio se lo gira come vuole, tranne un paio di volte – 5

Palacio ha dieci anni più di Nikola, ma ieri sera sembrava suo nipote – 5,5

HYSAJ. Gli tocca la sinistra e lui esegue, bisogna dirlo, con ammirevole audacia. Ma Skov Olsen, fin quando rimane in campo, è di un pianeta superiore all’Onesto Faticatore Albanese – 5,5

Voglio trovare una nota positiva nella presenza di Hysaj in campo: ha provato a far inserire Lozano nella manovra. Uno dei pochi del Napoli a farlo – 5,5

ELMAS. Il vigore non si discute ma non riesce quasi mai a trovare una via d’uscita dal labirinto centrale, con i rossoblu addosso – 5

A me piace tanto questo ragazzo, lo sai, mi dà allegria. Ma per la miseria, quanto ancora deve crescere Elmas in termini di maturità… – 5

FABIAN RUIZ dal 68’. Nemmeno un minuto da quando entra e prende un colpo durissimo. Lo abbiamo notato per questo – 5

Mi ero distratta un attimo, pensa che non ho visto nemmeno quello – 5

DEMME. Il geometra teutonico di nome Diego assicura parecchie palle allettanti, oltre a fare il suo nella fase di interdizione. Ma nulla può quando Soriano controlla e imbecca Barrow per il pari bolognese. Al 93’, infine, perde lui la pelota che conduce alla cagliosa di Danilo sul palo – 5,5

Soriano gli sta attaccato alle costole, non può fare granché, eppure cerca di apparare tutte le disattenzioni dei compagni e di correre pure per loro. Più di questo… – 6

ZIELINSKI. Il solito saliscendi di San Piotr: qualità a palate, fra tacchi e uscite nello stretto dalla difesa, e poi luce stutata con una quantità notevole di palle perse. Benedetto ragazzo: perché non trova un po’ di continuità? – 5,5

Hai detto tutto tu. E’ inspiegabile – 5 

ALLAN dall’83’. Ormai è costretto a un’umiliante collezione di minuti finali. Non se lo merita – senza voto

Vabbé, ma non è che in quei minuti finali faccia sfracelli, Fabrizio – sv

POLITANO. Finalmente vivace e concreto, e non vivace e inutile. Non a caso cerca una sola volta quelle sue serpentine al centro per poi tirare. Combina varie cose buone tra cui l’angolo per la testa di San Kostas e un tacco che lancia Di Lorenzo – 6

L’angolo (e il gol) è stato una splendida virgola in una serata da dimenticare. Va bene il miglioramento, tutto, però sotto porta si deve segnare – 6  

CALLEJON dal 61’. Mezzora per non dire assolutamente nulla – 5

Peggio. Entra e il Bologna, sul suo lato, fa carne di porco – 4,5

MILIK. I compagni sono rilassati ma lui va oltre: è abulico e avulso dal contesto. Il Milik ignoto, coi pensieri che viaggiano lontanissimo da Bologna – 4

Inguardabile. Se dovessimo mettere la verve che ci ha messo lui in queste pagelle, la pagina resterebbe vuota – 4 

MERTENS dal 68’. Da Ciro il Rinnovato ti aspetteresti una dose di adrenalina per scuotere la squadra, ma è pericoloso una sola volta al 94’, servito da Demme – 5

Entra e pensa di risolvere tutto in un battibaleno. Presuntuoso (non solo lui) e leggero, perché le squadre di Mihajlovic non è che te le fai esattamente in un morso. L’atto più presuntuoso e arrogante di tutti è stato quel tentativo di cui parli, al 94′. Invece di passarla a Insigne è andato al tiro. Ovviamente inutile – 5

LOZANO. Insieme a Politano merita la sufficienza, per la tenacia e la classe espressa con quel tiro al 56’, dopo finta e dribbling. Avrebbe segnato un eurogol, come si diceva ai miei tempi di ragazzo – 6

Sono rimasta col dubbio per mesi. Mi sono chiesta tante volte se Hirving fosse un bidone, una svista o una grande occasione mancata. Se non altro, adesso, riusciamo a vederlo in campo e non mi sembra proprio che sia un cuoppo come ci volevano far credere… – 6 

INSIGNE dal 68’. All’82’ sceglie di mettere in mezzo un pallone invitante. Meglio se avesse tirato? Un quesito che si perde nella noia di una partita grigia – 5,5

Tra quelli entrati con le sostituzioni è stato uno dei migliori – 6 

GATTUSO. Nel calcio contemporaneo logorato dallo scientismo anche semantico, cioè dalle catene, dalle seconde palle, dalla dittatura del possesso, eccetera eccetera, si dà all’allenatore un’investitura taumaturgica, come l’uomo che tutto può se vuole. Invece no. Capita che i giocatori vadano in campo svogliati. Stasera non è questione di formazione o di moduli. Il Napule segna dopo sette minuti e poi amen, si limita a gestire, senza sapere che il gestionismo è il virus del potere. Forse l’unica nota interessante è che Veleno consegue il secondo pareggio consecutivo in campionato nella sua parabola napoletana. Il primo con il Milan, il secondo stasera, dopo sei sconfitte e dieci vittorie – senza voto

Una partita noiosa e triste che rende ancora più ammorbante l’overdose calcistica di questa estate post lockdown. Forse li ha frustati troppo poco in settimana? – 5 

ARBITRO PICCININI. I giocatori si sgommano di mazzate e lui fa il cecato. In compenso è perfetto con la tecnologia – 6

Dovremmo fargli una statua. Ribadisco: tu pensa… potevamo finire 3-1… – 6

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