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Il Giornale: Gattuso da contadino si sta trasformando in un architetto calcistico

Grazie a lui il Napoli ha classe e convinzione ed è stato messo da parte l’ammutinamento. Perfino Insigne ha cambiato stile. La squadra può dimostrare di essere meglio del Napoli sarriano impreparato a vincere

Il Giornale: Gattuso da contadino si sta trasformando in un architetto calcistico

“Sembravano macerie ed, invece, è nato un fiore. La finale di coppa Italia è il fiore del Napoli, spuntato tra quelle che sembravano macerie di una squadra perduta e un po’ sperduta“.

Lo scrive Riccardo Signori sul Giornale. Ricordando cosa era il Napoli quando è arrivato Gattuso. Era stato esonerato Ancelotti, i giocatori venivano dall’ammutinamento, c’era la questione multe a inasprire gli animi. E i risultati complicavano la situazione.

“Poi è arrivato il contadino che sa coltivar la terra e il fiore si è irrobustito. Rino Gattuso da contadino si sta trasformando in architetto calcistico: quando arriva si rimbocca le maniche, annaffia il terreno, cerca la terra giusta e, alla lunga, si vede l’opera della sua mano. Prima sugli uomini, poi sui giocatori”.

Lo ha fatto anche stavolta, scrive Signori. E ha fatto in modo che il Napoli si avvicinasse ad essere una squadra. Prima erano semplici partite, adesso si tratta di qualcosa di diverso.

Ora c’è lotta, c’è classe, c’è convinzione e, forse, ciascuno ha messo da parte cattivi pensieri che la gestione dirigenziale aveva alimentato. Possiamo perfino dire che Insigne ha cambiato stile“.

In parte, continua, il Napoli ha già vinto.

“Una conquista sul campo è altra cosa. E questa squadra ha l’occasione per dimostrare di essere meglio di quel Napoli sarriano impreparato a vincere, capace di perdere un campionato stando seduto su una poltrona d’albergo. Gattuso dice di aver fatto taglia e incolla sulle tecniche e tattiche di Sarri, ma diversamente dall’altro è preparato a vincere. La sua squadra lo sta dimostrando: gioca rannicchiata o in contropiede, in umiltà o con spavalderia, sfavilla di talento o usa mano d’opera pesante, però ti tiene a tiro di sconfitta”.

Forse non sarà un grande Napoli, conclude, ma non sarebbe stato meglio con Sarri e Higuain.

Non sarà un gran Napoli, ma con loro non sarebbe stato meglio: se vinceranno avranno fatto il loro. Ma se perderanno, i napoletani gli sorrideranno dicendo: non sapete cosa vi state perdendo”.

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