ilNapolista

Aristoteles: “Ancelotti mi spiegò come prendere la rincorsa per tirare la punizione”

Urs Althaus, Aristoteles de «L’allenatore nel pallone» racconta al Mattino alcuni aneddoti che saranno nella sua biografia «Io, Aristoteles, il Negro»

Aristoteles: “Ancelotti mi spiegò come prendere la rincorsa per tirare la punizione”

Il Mattino ha intervistato oggi Urs Althaus, meglio conosciuto in Italia come Aristoteles, icona cinematografica e pallonara degli anni ’80, il centravanti brasiliano scovato dal nulla che salva la Longobarda di Oronzo Canà all’ultima giornata nelle scene de «L’allenatore nel pallone». Il 7 agosto uscirà in libreria una sua biografia intitolata «Io, Aristoteles, il Negro» in cui racconta anche della sua esperienza da attore in quel film in cui si ritrovò a giocare con tanti campioni tra cui Carlo Ancelotti

«Durante il film dovevo calciare una punizione dal limite. Al regista dissi che volevo batterla in diretta, ma avevo solo 3 tentativi. Ancelotti mi consigliò la tecnica per prendere la ricorsa e tirare meglio. Dopo due tentativi: gol»

Urs è rimasto molto legato ad Ancelotti

«Seguivo molto il Napoli c’era Ancelotti perché sono ancora molto legato a lui. Mi sarebbe piaciuto giocare in serie A. Magari a Napoli, chissà».

Una carriera da attore che però è spesso stata legata al calcio, e c’è un calciatore che secondo lui funzionerebbe benissimo sul grande schermo

«Cristiano Ronaldo ha una bella  faccia da attore»

La carriera di Aristoteles non è stata solo cinema, ma anche tante passerelle, è stato il primo uomo di colore a finire sulla copertina di «GQ».

«Era il 1977 e nessuno ci poteva credere. Da quel momento ho sfilato su tante passerelle, anche a Napoli per Gucci».

ilnapolista © riproduzione riservata