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A dicembre, in provincia di Bergamo, c’erano già 110 casi di Covid

Lo dicono i dati forniti dall’Ats di Bergamo alla Procura. Nell’ospedale di Alzano c’erano già 40 persone ricoverate con il virus. E i farmacisti raccontano dell’enorme richiesta di farmaci per polmoniti atipiche

A dicembre, in provincia di Bergamo, c’erano già 110 casi di Covid

A Bergamo e nella Val Seriana in generale, il Covid circolava già a dicembre. E l’epicentro dell’epidemia era già Alzano Lombardo, la cui mancata zona rossa è ora nell’occhio del ciclone e all’esame degli inquirenti.

Nell’ultimo mese dell’anno nell’ospedale di Alzano c’erano già 40 persone ricoverate con il virus, ma nessuno lo aveva stabilito con precisione. Solo il 23 febbraio,due mesi dopo, è diventata ufficiale la presenza di contagi.

Sono dati diffusi dall’Ats di Bergamo, a cui si è rivolta la procura di Bergamo per andare a fondo sulla mancata istituzione della zona rossa.

I referti forniti dall’Azienda sanitaria dicono che tra novembre 2019 e gennaio 2020, nell’ospedale di Alzano sono state diagnosticate almeno 110 polmoniti atipiche che però non sono state sottoposte a tampone perché non rientravano nella casistica indicata dalle circolari del Ministero della Salute. Eppure, erano casi di Covid.

Tra gennaio e febbraio il numero di casi aumenta fino al 23 febbraio, quando viene individuato ufficialmente il primo paziente positivo.

Non solo. La Procura ha sentito anche i farmacisti bergamaschi, in particolare quelli comunali. Come riporta Repubblica, hanno riferito che da dicembre a fine febbraio
c’è stata una massiccia, abnorme uscita di farmaci prescritti dai medici per polmoniti anomale (anche per bambini). A tal punto che a fine febbraio le farmacie non ne avevano più. Si tratta degli stessi farmaci poi inseriti nel protocollo farmacologico per la cura del coronavirus”.
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