A Libero il virologo spiega che non lo preoccupano gli aperitivi in piazza, ma il fatto che non siano stati isolati gli anziani che sono più a rischio
Il virologo Giulio Tarro ha rilasciato una lunga intervista a Libero in cui ha sottolineato il suo scetticismo sulla possibilità di avere un vaccino per il coronavirus in tempi brevi.
«Conoscevamo perfettamente la sieroterapia e abbiamo comunque impiegato settimane per applicarla. Figuriamoci la somministrazione di un nuovo vaccino, con tutte le responsabilità che comporta»
Tarro spiega che il calo dei contagi sia dovuto non solo all’arrivo del caldo, ma al fatto che il virus stia seguendo il normale ciclo epidemico che ha un inizio, un picco e una fine, di solito in 70 giorni. Questo nonostante la gestione dell’emergenza non sia stata senza sbavature
«Del virus e del contrasto all’epidemia si sono occupate troppe persone incompetenti. Altrove non è stato così. Pensi agli Usa: ci sono stati dei problemi, è innegabile,mala linea Trump-Fauci è stata netta, non c’è mai stata una sovrapposizione di ruoli tra esperti»
La preoccupano gli aperitivi di massa nelle piazze?
«Mi preoccupa di più che non siano stati isolati gli anziani, come invece ha fatto Israele».