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Shaq attacca: “Chiudiamo l’NBA, cancelliamo la stagione, se ne parla l’anno prossimo”

L’ex stella di Orlando e Lakers, ora commentatore tv, dice che il basket americano dovrebbe fermarsi: “Che succede se uno si ammala? Ne basta anche solo uno. La sera poi torna a casa…”

Shaq attacca: “Chiudiamo l’NBA, cancelliamo la stagione, se ne parla l’anno prossimo”

Tutti a casa. Chiudiamola qui, se ne parla l’anno prossimo. Shaquille O’Neal spacca il dibattito sulla ripresa dell’NBA come quando faceva esplodere i tabelloni. L’ex stella del basket USA ora commentatore per di TNT è in lockdown e, per come la vede lui, non rimetterebbe in campo il circo per chiudere la stagione.

In un’intervista a For The Win dice:

Penso che dovremmo cancellare la stagione. Tutti a casa, in salute, se ne parla l’anno prossimo. Buttiamo via la stagione, buttiamola e basta. Chiunque dovesse vincere questo campionato avrebbe per sempre un asterisco affianco al nome. Non otterranno mai il rispetto di un vero vincitore. Preoccupiamoci per la sicurezza dei tifosi, delle persone. Torniamo a giocare l’anno prossimo. So molto bene come si sentono i giocatori. Davvero”.

In ogni caso qualsiasi ipotesi di ripresa prevederà partite senza pubblico:

“Quando giochi guardare i tifosi ti dà adrenalina. E’ così anche se giochi in strada. Devo guardare quell’unico tifoso, vedere le facce che mi fa. Lo devo guardare che ride se sbaglio un tiro libero. Devo guardarlo se fa l’opposto. Ho bisogno di guardare il bambino che guarda suo padre quando lo guardo, e dice “Oh mio Dio, Shaq mi ha appena guardato!”. I tifosi ci rendono quello che siamo. E poi, devi dire ok, giocheremo in un’arena solo tra di noi, i coach, i cameraman e i media. Cosa succede se una persona si ammala? Ne basta una. Dopo la partita, devi tornare a casa. Che cosa succede se una persona si ammala, ricominciamo da zero?”.

Shaq si è dato, un po’ come tutti in questa quarantena, alla cucina, solo che la sua è diventata uno show televisivo. E poi ha visto The Last Dance, la bellissima serie documentaria di Netflix sui Chicago Bulls e Jordan. Solo che lui è anche uno dei protagonisti di quegli eventi.

“Lo sto guardando. E come padre, ho la fortuna di poter dire ai miei figli che ero lì. Ho visto quanto fosse grande Michael Jordan. Facevo parte della squadra che ha interrotto le sue vittorie. Molti ragazzini vedono solo clip, non sanno quanto sia stato bravo anche se comprano le sue scarpe. Quindi guardando questo documentario, ora sono tutti un “Non sapevo che avesse fatto tutto questo!”. Penso che questo metta in chiaro una volta per tutte chi è stato il miglior giocatore della storia”.

Shaq era la punta di diamante degli Orlando Magic che nel 1995 batterono i Bulls ai playoff quando Michael Jordan era appena tornato in campo dopo tre anni passati a giocare a baseball (si era ritirato nel 1993 dopo l’uccisione del padre). Molti dissero che non era il vero Jordan… Com’è stato giocare in quella serie del 1995 contro i Bulls? Jordan stava tornando, ovviamente, quindi forse non era lo stesso …

“Oh, basta. Dacci un taglio. Se ci avessero battuti, non lo diresti. Non voglio più sentirla sta storia”.

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