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Mancini: “Nessuno voleva allenare la Nazionale, molti avevano timore, ma la vita è fatta anche di questo”

“Serie A? Se dovessi parlare da ct della Nazionale, egoisticamente spererei che la cosa finisse qua e si iniziasse con calma perché il prossimo anno c’è una serie infinita di partite e non so in che condizioni arriveranno i giocatori”

Mancini: “Nessuno voleva allenare la Nazionale, molti avevano timore, ma la vita è fatta anche di questo”

Il ct della Nazionale italiana, Roberto Mancini, ha parlato ai microfoni di Roma Tv della sua esperienza in azzurro.

“Cosa ho pensato quando mi hanno chiamato per guidare l’Italia? Che nessuno voleva allenare la Nazionale. L’hanno chiesto a me e ho detto di sì. Credo che molti avessero timore di buttarsi in una situazione difficile, venivamo da una mancata qualificazione al Mondiale. Ma il calcio è fatto anche di questi momenti: si tratta di avere fiducia nelle proprie qualità e credere in quelle dei giocatori, si deve dare più fiducia ai giovani”.

Mancini ha raccontato cosa ha detto ai suoi calciatori all’inizio del suo percorso.

“Sono stati bravi subito i ragazzi. Quando ci siamo trovati ho detto loro quello che pensavo, che l’Italia non poteva non avere giocatori bravi, non è mai accaduto. Ho chiesto loro se era possibile fare qualcosa di speciale per riavvicinare la gente alla Nazionale e loro sono stati bravissimi a creare un’ottima atmosfera, trovando un buon feeling tra di loro. Abbiamo usato le prime partite di Nations League anche per capire chi poteva stare nel giro della Nazionale e poi abbiamo affrontato le qualificazioni agli Europei con 30 giocatori molto bravi. Vincere non è mai facile, anche contro avversari più deboli e noi abbiamo voluto fare qualcosa di diverso rispetto a prima, cercando di giocare bene e fare il massimo a cominciare da queste partite. Finora ci siamo riusciti, speriamo di riuscirci anche più avanti”.

Sul rinvio degli Europei.

“Sarà un terno al lotto, non sarà semplice all’inizio ma sarà così per tutti. Stavamo costruendo ed eravamo a buon punto. Dall’altro lato è meglio per i ragazzi, che avranno più esperienza. Quest’anno, comunque, penso che ce la saremmo giocata con tutte le altre squadre, anche se più avanti di noi. La Francia è giovanissima e campione del mondo. Sarebbe stato difficile per tutti batterci, avremmo avuto delle buone chance. Speriamo che un anno ci aiuti a migliorare i ragazzi più giovani. E’ solo questione di dare più fiducia, se un ragazzo giovane è bravo, deve giocare”.

Mancini ha parlato anche di Zaniolo e Pellegrini.

Penso che Zaniolo possa diventare un giocatore straordinario se continuerà ad essere serio, ad allenarsi seriamente, a fare una vita da atleta. Credo che possa togliersi delle grandi soddisfazioni. Nicolò è un ragazzo giovane e non bisogna far ricadere su di lui tutte le responsabilità. È poco tempo che gioca in Serie A, deve accumulare esperienza, deve trovare il suo ruolo, che ancora credo non abbia trovato. È un giocatore che può giocare in due-tre ruoli. Questo non è uno svantaggio, anzi, può essere un vantaggio. Lui fa parte di quei giocatori giovani che con un altro anno potrà migliorare, recupererà dall’infortunio. È un giocatore fisicamente e tecnicamente molto forte, ha un gran sinistro. Per quanto riguarda Pellegrini, è un giocatore per noi molto importante, che può migliorare ancora perché ha margini enormi e ha diverse collocazioni in campo, quindi sarà importante anche lui. E’ un giocatore polivalente a centrocampo, è un giocatore offensivo che a volte nella Roma ha giocato anche da centrocampista basso, però io credo che sia migliore quando offende perché ha il gol dentro. Credo che interno nei tre a centrocampo sia il suo ruolo migliore, però è un giocatore che può giocare esterno di attacco, come ha fatto con noi in Finlandia dove ha giocato benissimo. Ma anche Cristante, Mancini e Spinazzola sono tutti giocatori importanti per la Nazionale”.

Sulla ripresa del campionato.

“Si sta meglio oggi di 20 giorni fa. Stare senza la propria libertà per così tanto non è semplice, ci ha fatto soffrire ma all’inizio il rischio era abbastanza grande. Ma piano piano sta finendo. La situazione si sta un po’ schiarendo. Se dovessi parlare da allenatore della Nazionale, egoisticamente spererei che la cosa finisse qua e si iniziasse con calma perché il prossimo anno c’è una serie infinita di partite e non so in che condizioni arriveranno i giocatori. Ma da tanti mesi facciamo una vita diversa dal passato e la speranza è che si possa tornare a giocare, a fare il nostro lavoro, a far divertire la gente. Non sarà facile giocare a porte chiuse, giocare col pubblico è un’altra cosa e sarà un calcio particolare ma spero che le mascherine scompaiano al più presto. Mi aspetto qualche infortunio di troppo e probabilmente all’inizio il ritmo sarà basso, come in Bundesliga. Ma col passare delle partite i giocatori ritroveranno la condizione”.

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