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Il Fatto: “Sky e la Serie A si stanno allontanando. Il futuro è Internet. Pronto un piano di tagli”

Per il triennio diritti tv 2021-2024, “la nuova Sky non vuole spendere più di mezzo miliardo. Ora il canale della Lega andrebbe bene a tutti. L’obiettivo è un Netflix dello sport”

Il Fatto: “Sky e la Serie A si stanno allontanando. Il futuro è Internet. Pronto un piano di tagli”

Il Fatto quotidiano, a firma Carlo Tecce, dedica una pagina alla lite in atto tra Sky e la Lega Serie A. Il quotidiano diretto da Travaglio scrive che la contesa va ben al di là della rata di maggio da 131,6 milioni di euro di maggio per i diritti
tv. Sky, che sta per festeggiare i diciotto anni di vita, non vuole più sborsare simili cifre. I nuovi proprietari, gli americani di Comcast, vogliono ridurre i costi e dedicarsi soprattutto al business dello sport su Internet che è considerato il futuro. Il Fatto scrive che è pronto un consistente piano di tagli che riguarda giornalisti, personale, immobili, operatori telefonici e persino sedie.

Scrive il Fatto che Sky

non ha intenzione di sborsare ancora 789 milioni di euro per la prossima stagione o cifre simili in futuro e permettere al calcio di sopravvivere. Il calcio, cioè la Lega Calcio, sa che lontano da Sky non sopravvive se non è capace di spendere un’idea, se non proprio un fiorino. In questo momento di tensione e di finzione, tra lettere dei legali, richieste di sconti (la tv ne vuole 120/140 milioni all’anno), probabili contenziosi in tribunale, bozze di decreti ingiuntivi, la coppia sta discutendo la separazione e stabilendo gli alimenti.

Il punto è l’asta triennale 2021-2024. Sky potrebbe non andare oltre il mezzo miliardo. E a questo punto il canale della Lega non è affatto un’utopia, andrebbe bene a tutti. La nuova Sky vuole tuffarsi su Internet, creare il Netflix dello sport.

Da luglio il gruppo proporrà agli italiani l’attivazione di Internet a casa. Quanto al nome, scarso apporto di fantasia e ballottaggio tra “Sky fibra” e “Sky wi-fi.”

Per fare questo, scrive Il Fatto, bisogna “archiviare la vecchia Sky” e per farlo è stato ingaggiato l’ad Maximo Ibarra. Il Fatto ci informa che sua sorella è la compagna del presidente della Figc Gabriele Gravina. E che per lo sport si “è affidato al vicepresidente Marzio Perrelli banchiere di successo, assai gradito a Giovanni Malagò del Coni che voleva spedirlo in Lega”.

Il Fatto scrive che

l’ex ad Andrea Zappia ha portato Sky Italia a una condizione di egemonia nello sport e di rilevanza politica col tg. Questa avanzata nel deserto dei regolamenti italiani si è arenata in un bilancio con una crescita dei ricavi (3,29 miliardi, più 10%) e un saltello degli abbonati da 4,855 milioni a 5,195, ma soprattutto con un’esplosione dei costi e una perdita di 41 milioni dopo 100 di utili.

Scrive Tecce che “a Rogoredo ci si chiede che ruolo abbia un telegiornale in un’azienda che deve sedurre gli italiani con i giga”.

Il piano tagli riguarda tutto: organico, stipendi, operatori telefonici (sta per interrompersi il rapporto con Almaviva), persino sedie: dai 150 ai 1600 euro, in una gerarchia fantozziana a seconda del livello del possessore (uscire, redattore ordinario, inviato, dirigente, eccetera). Non solo, scrive Il Fatto, che l’azienda offre ai dipendenti consulenze per meglio comprendere il  meandri del “decreto rilancio”: venti euro.

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