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“Haaland cybergol: così si fabbrica un killer”

Diario As celebra il futuro centravanti del Real Madrid: mille addominali al giorno, i 60 metri in 6 secondi e 64. Utilizza occhiali speciali per proteggersi da tv e telefonini

“Haaland cybergol: così si fabbrica un killer”

Il record mondiale di salto in alto a sei anni

Il quotidiano spagnolo Diario As celebra oggi in prima pagina Erlin Haaland – 20 anni a luglio – il norvegese oggi del Borussia Dortmund il cui gol ha fatto segnare il record d’ascolto della Bundesliga (anche per astinenza da calcio).

Il quotidiano oggi ne fa una radiografia. Titola in copertina: Cybergol.

Scrive che “non c’è niente di casuale nell’esplosione di Haaland. Da quando aveva cinque anni, suo padre, Alf-Inge, un ex calciatore della Premier League, e sua madre, Gry Marit, campionessa di eptathlon, hanno capito che avevano qualcosa di straordinario in casa. A sei anni – nel 2006 – little Erling ha battuto il record mondiale di salto in alto della sua età: 1,63 metri.

A 19 anni è un Ercole di un metro e 94, pesa 87 chili, sprinta a 36km/h, come un velocista dei 60 metri. Contro il Psg ha piazzato uno scatto di 60 metri in 6 secondi e 64. Il record mondiale sui 60 piano appartiene allo statunitense Christian Coleman in 6 e 34. In più ha uno straordinario capacitò di fare gol – che a calcio non guasta -: 41 gol in stagione.

È l’obiettivo del Real Madrid. E – scrive As – è un caso di studio per le facoltà di Scienze Sportive. Haaland ogni giorno fa trecento flessioni e mille addominali.

 

Il fondamentale incontro con Solskjaer

«Ha una genetica privilegiata» dice di lui Borre Steenslid che As definisce “l’uomo chiave per il suo sviluppo”. Si sono incontrato tre anni fa, quando Haaland aveva 17 anni. «Ha guadagnato 12 chili di muscoli in 15 mesi!». Era rapidamente cresciuto di 20 centimetri. «Abbiamo dovuto costruire i muscoli da zero…”».

A 13 anni avrebbe potuto esordire in Nazionale. Poi, però, lo sviluppo così rapido ne ha pregiudicato la coordinazione e quindi la capacità di fare gol. Álex Craninx, cresciuto nel Madrid e che ha giocato nel Molde come Haaland, ha recentemente detto ad AS. «Mi hanno raccontato che all’inizio non ne metteva una». Lo ha salvato, oltre alle sue capacità e alla sua caparbietà, l’incontro con Solksjaer suo allenatore al Molde. «Gli ha insegnato a tirare, lo ha convinto che non doveva abbattere la porta a ogni tiro».

Diario As lo descrive come un perfezionista e uno stakanovista. A Salisburgo ha testato la macchina futuristica Soccerbot per migliorare le sue capacità cognitive. Spesso l’allenatore lo ha costretto a tornare a casa per non esporlo a rischi da superlavoro.

Usa tecniche di meditazione e occhiali speciali per filtrare le luci blu della tv e dei telefonini. Con questi occhiali – scrive il quotidiano spagnolo – si “attiva” la melatonina, dorme meglio e il sonno consente di rigenerare i muscoli.

Il fisico non lo ha abbandonato nemmeno durante queste settimane di pausa forzata, come ha dimostrato il suo ritorno in campo sabato scorso.

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